In una regione dove il dibattito è schiavo della contingenza e dell’emergenza, tra guerra ed inflazione/speculazione la percezione dei problemi ambientali ha fatto diversi passi indietro, in questo clima, politica e multinazionali stringono nuovi accordi sicuri di tempi e contesti veloci e favorevoli. Oggi più che mai il territorio può farsi valere, dopo decenni di ingiustizie ed inganni, dati nascosti e menzogne travestite da promesse: oggi ENI per riprendere una elevata produzione deve risolvere il problema dei rifiuti estrattivi, delle acque di produzioni, ormai sempre più abbondanti. Dove metterle? Ovviamente in un depuratore affianco al COVA, con una tecnologia mai sperimentato prima, con nuovi scarichi, nuovi rischi e nuovi impatti: per l’ennesima volta la Basilicata dovrà fare da cavia muta e prona oppure abbiamo mezzi ed argomenti per resistere e reagire? Dei problemi ambientali bisogna parlarne in funzione preventiva non a danno fatto. Cova Contro ed il Coordinamento No Triv Basilicata vogliono osteggiare il progetto in sede giudiziaria, al TAR ed al Consiglio di Stato perchè il Bluewater di Eni Rewind non può passare. Organizzeremo altri incontri sul tema nelle prossime settimane.
Opponiamoci alla normalizzazione dei conflitti ambientali, della zona di sacrificio lucana, dove la periferia sociale coincide con quella ambientale, nuove forme di razzismo ambientale in una terra considerata l’Africa d’Europa, grandi ricchezze convivono con spopolamento, povertà e scarsità di servizi e diritti. Con il ricorso al TAR possiamo riequilibrare i rapporti di forza e farci sentire da una Regione ed una multinazionale che ormai sono fuse in un’unica forza di occupazione.
Abbiamo invitato i sindaci della Val d’Agri, alla luce anche dei tentativi, come su Tramutola, di musealizzare la questione petrolifera, come se fosse una questione chiusa e sigillata nel passato. Un’omertà spaventosa che sacrifica un territorio e la sua dignità ad un totem, quello petrolifero, che è incontestabile, per molti ma non per tutti. La Basilicata ha ancora tanto da perdere, blocchiamo l’assalto al territorio.