Durante l’ultima dirompente puntata di Report all’interno del magistrale servizio di Giorgio Mottola abbiamo potuto scorgere tra gli sponsor degli eventi organizzati dalla fondazione Giuseppe Sciacca una vecchia conoscenza della Basilicata, ossia la Simam, azienda marchigiana che con il progetto Blue Water volevo “depurare” le acque petrolifere di ENI omettendo di dire cosa in fase propositiva? Che le acque “depurate” con una tecnologia mai collaudata su vasta scala sotto il controllo ed il collaudo pubblico UE (BAT) sarebbero state sversate in migliaia di metri cubi giornalieri, nel fiume Agri, a monte dell’invaso del Pertusillo, bacino idrico destinato alla potabilizzazione.

Il progetto passò a Syndial, quindi Eni, oggi Eni Rewind, con il palese obiettivo di distrarre l’opinione pubblica da quello che sarebbe stato il corpo idrico recettore finale dello scarico Simam, ossia il fiume Agri. Malafede che venne fuori durante uno degli incontri tecnici in Regione Basilicata durante la fine del 2019 quando Syndial abbandonò l’incontro quando incalzata dalle associazioni presenti (Mediterraneo No Triv, Cova Contro, No Scorie Trisaia ed ISDE) ammise di non poter comunicare in quella sede quale sarebbe stato il corpo idrico recettore dello scarico! Atteggiamento assurdo visto che parlando di un impianto di presunta depurazione logico sarebbe stato da subito individuare il corpo recettore finale dello scarico che può essere solo o idrico, o geologico (cavità sotterranea).

Abbiamo chiesto alla SIMAM perchè sia stata sponsor della fondazione Sciacca, contesto pro Salvini, pro ultracattolicesimo, e composta da diverse personalità tra prelati e militari. Quando riceveremo una risposta la pubblicheremo. Grazie a Report un altro tassello trova il suo posto ed indica una via, anzi un’asse chiaro: un blocco di potere che si presenta come sovranista e cattolico ma in realtà è solo industrialista, globalista e finanziario, ove alcune forze politiche, per esempio la LEGA, si mostrano chiaramente pro-fossile, creando bacini di voti in quei contesti ove l’industria, anche petrolifera, diventa il principale serbatoio elettorale mentre agricoltura e turismo, blasonate solo sui palchi, di fatto sono solo vittime sacrificali delle priorità industriali. Aderenze lobbistiche condivise anche dalle Sardine, sulla carta antitetiche a Salvini. Discorso al quale anche parte del clero non è estraneo, basti vedere la vicinanza tra CEI e Claudio Descalzi. Dopo aver demolito l’art. 18, l’autonomia della politica rispetto ai potentati economici, tentato l’assalto alla Costituzione Repubblicana, svuotato la libertà monetaria, istituzionalizzato il ricatto occupazionale non resta che lo svuotamento morale delle religioni. Pochi i pensatori liberi e superpartes che possono influenzare le masse senza produrre posti di lavori o chiedere voti…come il pontefice, il cui pensiero può spostare milioni di voti in tante nazioni, una delle ultime autorità morali sovranazionali non schiavo del PIL che può rappresentare una variabile impazzita nel mondo del capitalismo disumano, finanziario e globalista.