A novembre abbiamo scritto a Sogin non solo per ricordare le loro continue omissioni sulla trasparenza, infatti non è dato ancora conoscere dai certificati antimafia delle aziende coinvolte nei loro cantieri alle analisi radiochimiche sulla perdita di liquido radioattivo del monolite avvenuta ormai ben oltre tre anni fa, ma per altri due semplici e netti punti:

  • accedere all’area dei SIROI ( foto allegata ), con nostra strumentazione, per misurare la radioattività ambientale a ridosso degli stessi e soprattutto al loro interno ( alcuni risultano tombati con del terreno ) calando il nostro rilevatore nelle loro cavità;
l’area dei Siroi, antiche cisterne ad oggi in parte scomparse ed altre parzialmente tombate, 4 febbraio 2018
  • Sogin dice, nella nota allegata integralmente a fine articolo, che non ha alcun obbligo di trasparenza sulla pubblicazione dei curriculum e delle dichiarazioni di esenzione da conflitti d’interesse dei suoi dipendenti e responsabili di sito
uno stralcio della “non risposta” SOGIN

Noi pretendiamo di sapere se risponda a verità che l’attuale responsabile di sito ed altre figure apicali, siano ingegneri meccanici e non più fisici o ingegneri nucleari come in passato, quali siano le loro qualifiche nel campo della radioattività, se abbiano o meno sottoscritto dichiarazioni di esenzione da conflitti d’interesse od incompatibilità. Vogliamo sapere quanti parenti di politici ed amministratori locali lavorano ed hanno lavorato in Trisaia e le loro qualifiche professionali/accademiche. E’ chiedere troppo? In aggiunta abbiamo chiesto all’ENEA di farci accedere all’area del laboratorio Terre Rare ( visita già svolta nel 2017 durante la quale il responsabile del sito ENEA, l’Ing. Oriolo, mi ha imposto di non usare il rilevatore di radioattività ambientale che avevo con me riaccompagnandomi all’ingresso dell’impianto per depositare il rilevatore ) con il nostro rilevatore e di sapere in termini percentuali, quindi anonimi, quanti dipendenti ENEA siano originari dei comuni di Nova Siri, Policoro e Rotondella o residenti in essi al momento precedente l’assunzione.

SOGIN ed ENEA si confermano da anni due realtà chiuse al pubblico libero e critico, chiuse alla trasparenza, alla faccia dell’art. 8 della direttiva EURATOM 2014/87 che recita:

“Articolo 8 – Trasparenza”

1.   Gli Stati membri assicurano che le necessarie informazioni sulla sicurezza nucleare degli impianti nucleari e sulla normativa in materia siano rese disponibili ai lavoratori e alla popolazione, prestando particolare attenzione alle autorità locali, alla popolazione e alle parti interessate nelle vicinanze di un impianto nucleare. Tale obbligo implica che l’autorità di regolamentazione competente e i titolari delle licenze sono tenuti, nei rispettivi settori di competenza, a fornire nel quadro della loro politica di comunicazione:

a)

informazioni sulle normali condizioni di esercizio degli impianti nucleari ai lavoratori e alla popolazione; 

b)

informazioni tempestive in caso di inconvenienti e incidenti ai lavoratori e alla popolazione e alle autorità di regolamentazione competenti degli altri Stati membri nelle vicinanze di un impianto nucleare”

ed alla

«SEZIONE 1 – OBBLIGHI GENERALI»;

e)

definisca procedure per la prevenzione e la risoluzione di eventuali conflitti di interessi;”

quindi Sogin e legalità continuano ad essere due concetti distinti e separati, esattamente come la collaborazione tra associazioni ed amministrazioni locali. Ringrazio l’Avv. Giovanna Bellizzi – Mediterraneo No Scorie e “Policoro Futura” con i consiglieri comunali Gianni Di Pierri e Giuseppe Maiuri per il supporto e la condivisione di questa battaglia per la legalità e l’informazione.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.