Con la delibera 280 dell’11 settembre c.a., per gravissima carenza di personale e sovraccarico lavorativo, il 7 settembre c.a. l’Arpab non ha potuto mandare la sua esperta alla conferenza di servizi sull’inquinamento dei suoli profondi nell’area del celebre pozzo Costa Molina 2. La Pylat infatti doveva partecipare ad altra conferenza pre-concordata e giustamente adesso in Arpab si mette tutto nero su bianco per pararsi le spalle, ed il quadro che ne esce è a dir poco scandoloso.
La Pylat pare fosse stata avvisata della conferenza una settimana prima circa, quindi con basso margine di preavviso come riportato, e a fronte di un enorme carico di lavoro. In realtà l’Arpab è a lavoro su tre fronti nella zona, ossia Costa Molina 1,2 e 3, con differenti incombenze infatti per l’ultimo c’è da discutere il piano di caratterizzazione, per Costa Molina 2 c’è da controllare il lavoro di ENI sulle prospezioni tomografiche, su CM 1 il contenimento dell’inquinamento di falda.
Costa Molina 2 ha aperto la procedura di bonifica il 30 marzo 2001 su autodenuncia di ENI e la procedura è ancora aperta, anzi in fase di studio, intanto l’inquinamento si sposta e si accumula; Costa Molina 1 sempre dal 2001 è ancora in attesa degli ulteriori piezometri per conoscere lo stato di salute delle falde; Costa Molina 3 invece in fase di caratterizzazione come scrive ARPAB. In pratica tutti in attesa di bonifica e di valutazione del rischio sanitario dal 2001, 16 vergognosi anni in cui la legge è stata puntualmente violata, a partire dalla tutela della pubblica salute per non parlare dell’omessa bonifica. Tuttavia a prendere i soldi delle royalties si è sempre stati puntuali.
Praticamente l’esistenza di Arpab è ad oggi di per sè un attentato alla salute pubblica: aver dato potestà legislativa ad un catorcio vuoto e succube, nel quale gettare colpe e negligenze. Urge un commissariamento tecnico di Arpab, perchè ad oggi non è dato sapere se i controlli ed i pareri richiesti per legge ad Arpab siano nel tempo stati tutti svolti secondo legge e nonostante la marea di reati ammassatisi e reiterati negli anni, di lampeggianti e luccichii se ne vedono troppo pochi, a partire dalla politica che ha pianificato da sempre una finta Arpab con il benestare di inquinatori ( locatori di Arpab ), politici, sindacati ed ordini professionali.
Perchè i portavoce pentastellati, con al seguito le associazioni o loro esperti, non chiedono di partecipare alle conferenze di servizi? Perchè i Comuni non invitano le associazioni che gratuitamente fanno richiesta di partecipazione? Mentre i magistrati parlano di mafia nei convegni lucani, la mafia continua a lavorare sul campo.
Giorgio Santoriello – Gian Paolo Farina