Arpab ha pubblicato le ultime analisi svolte tra novembre 2017 e gennaio 2018 nelle stazioni di innesto Agri – Pertusillo e a ridosso dello sbarramento invaso.

Come al solito il magheggio nella relazione regna sovrano: una disquisizione inutile e fuorviante che porta via intere pagine, per dire ai cittadini che idrocarburi non ce ne sono tra novembre 2017 e gennaio 2018 ( in realtà Arpab dice altro, ossia di non poter misurareli al di sotto dei 50 microgrammi/litro, ossia 0,05 mg/l ) come a dire che Arpab per sminuire i problemi ormai staziona su soglie di rilevabilità strumentale che sono 5 volte superiori ai laboratori privati ( per esempio uno dei nostri laboratori di riferimento li rileva oltre i 10 mcg/l, Arpab deve arrivare a 50 ?!) usando tra l’altro un’unità di misura 100 volte maggiore di quella usata dal dlgs. 152/06; decreto che Arpab viola anche questa volta, almeno stando alla pubblicazione web, ricercando i soli idrocarburi totali, e non allegando come al solito i rapporti di prova dei campioni. Quindi gli altri 70 parametri previsti per legge sono stati ricercati o no?

Oscuro il motivo di questo rimaneggiamento di analisi vecchie di mesi, quando ad ottobre il presidente dell’ordine dei chimici e dirigente Arpab, Achille Palma, non pago di aver confuso all’epoca l’unità di misura, adesso firma con un altro suo collega del direttivo dell’ordine dei chimici, un aggiornamento della relazione ripetendo i soliti errori ed omissioni:

Sicuri che più che un ordine di professionisti, per colpa di alcuni, stia diventando un gruppo di “professionisti in ordine”? L’Arpab che dovrebbe fare ricerca oltre che analisi, sembra sia il laboratorio di fiducia del PD e degli amici, per questo chiediamo a gran voce che queste prese in giro che ci costano oltre alla salute, ben oltre 13 milioni di euro l’anno, finiscano quanto prima e che Iannicelli, direttore Arpab, abbia gli attributi di incontrare almeno le associazioni ambientaliste in pubblico confronti e dibattiti, piuttosto che frequentare i convegni elettorali del PD lucano.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.