Vi riportiamo la mail ricevuta pochi giorni fa dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, ente che ha analizzato le carcasse dei carassi prelevati durante la recente moria della diga del Basentello, tra Puglia e Basilicata, messaggio che conferma quanto da noi scritto recentemente. In tal senso aspettiamo risposte anche dall’Arpa Puglia e dall’Arpa Basilicata, interrogate sulla vicenda non hanno ancora riposto ai nostri interrogativi.

“Egr. Dott. Giorgio Santoriello,

in relazione alla sua cortese mail, è necessario precisare che questo Istituto in qualità di Centro di Referenza Nazionale per le Malattie dei Pesci ha effettuato, su richiesta dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, esami di laboratorio per la ricerca di infezioni virali e batteriche su 4 carassi. Gli esiti di laboratorio sono stati trasmessi all’IZS richiedente in data 28/04/2017 e 12/05/2017. Questo Istituto non ha competenze sulle problematiche di tipo ambientale, non ha condotto altre indagini se non quelle specificamente richieste e non è in possesso di altre informazioni relative alla moria da lei segnalata. Pertanto la invitiamo gentilmente a richiedere i chiarimenti esplicitati nella sua mail alle Autorità competenti della Regione Puglia. Distinti saluti – Dott.sa Toffan”

Perchè l’IZS di Foggia non ricerca ufficialmente mai gli inquinanti nelle carcasse dei pesci? Come per il Pertusillo, i pesci o arrivano decomposti e non analizzabili o se arrivano in buone condizioni non ricercano comunque gli inquinanti ?! Sarà forse una omissione dettata dalla paura della positività, come quando hanno ricercato gli inquinanti nei pesci vivi ed hanno avuto riscontri positivi nel 2012, bloccando in seguito la ripetizione e l’approfondimento dell studio? E noi continuiamo a segnalare.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.