
Negli ultimi mesi abbiamo cercato di far luce sulla presenza tanto chiacchierata delle due imbarcazioni che stazionavano nel Porto degli Argonauti, ed interessate ad attività di indagini ambientali. Le superficiali rassicurazioni del sindaco di Pisticci non ci convincevano, unitamente ad altre anomale coincidenze che successivamente tratteremo. La nostra inchiesta è ancora in corso, quindi pubblichiamo un resoconto parziale.
L’ordinanza scomparsa dall’albo della Capitaneria di Porto. L’autorizzazione alle indagini geofisiche della LIGHTHOUSE (proprietaria delle navi Lipuda e Città di Salerno III) risalgono ad agosto c.a., e riportano le coordinate delle indagini, dalle quali abbiamo ricavato la mappa successiva. L’autorizzazione non ha obbligo di pubblicazione ma riporta tutte le prescrizioni per il richiedente, dal pieno rispetto delle norme ambientali a quelle della sicurezza, nonchè la comunicazione degli esiti delle indagini alla Capitaneria di Porto. All’autorizzazione (allegata) segue l’ordinanza che noi non abbiamo mai visto on-line sull’albo della capitaneria e da Taranto ci hanno confermato un mese fa che era già stata tolta dall’albo, perchè la Lighthouse aveva comunicato la fine anticipata dei lavori il 6 novembre, mentre inizialmente la scadenza era al 30 novembre. Da Taranto ci hanno scritto che non sono in grado di dirci nè il giorno di pubblicazione dell’ordinanza, nè il giorno di cancellazione dal sito della medesima. I controlli della capitaneria sono amministrativi, sul campo nessuno ha vigilato l’osservanza dell’autorizzazione tranne che il richiedente in auto-controllo, e da Taranto ci hanno confermato che le navi in questioni non avevano l’obbligo di tenere acceso l’AIS ( sistema di identificazione automatico radar – trasponder ) e che gli atti relativi alle loro attività sono endoprocedimentali e quindi noi non abbiamo diritto a sapere null’altro a meno che non siano i privati ad autorizzarci all’accesso delle informazioni. La Capitaneria non ha tracciato la rotta delle coordinate autorizzate, in quanto attività non dovuta ci dicono da Taranto.
Grazie a JonicaTV sono stati portati su mappa le coordinate autorizzate dalla Capitaneria, e quello che se ne ricava è questo:
due corridoi paralleli, uno da Scanzano e l’altro da Pisticci, che puntano verso il mare aperto. Oltre a tracciare le rotte, abbiamo anche raccolto dati con l’app Maritime Traffic, per seguire ulteriormente il traffico marittimo locale, ma senza riscontro alcuno, infatti i nomi delle imbarcazioni non ci comparivano nel periodo monitorato.
I dati che vengono dall’estero: il”cornuto” è l’ultimo a saperlo. Grazie anche alla stampa straniera è possibile ampliare “il dietro le quinte” del progetto. Infatti a Cipro, a giugno di quest’anno, si sono incontrati i leader di Grecia, Israele e Cipro alla presenza anche del ministro Calenda e del Commissario Europeo per il clima e l’energia, Miguel Canete, per suggellare il loro impegno nella realizzazione dell’EAST-MED, un grande gasdotto della portata di 10 miliardi di metri cubi annui definito dalla UE, progetto di pubblico interesse, gestito dal consorzio IGI Poseidon, nel quale è coinvolta l’azienda italiana Edison spa in consorzio con altre imprese.
Ma le stesse aziende già nel marzo 2013 avevano richiesto, ed ottenuto, dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli la concessione demaniale per installare il collettore del gas proveniente dal MEDiterraneo dell’EST ( EastMed ). Le stesse agenzie di stampa vicine a Putin, come Sputnik, attive nell’Occidente per addolcire l’immagine del dittatore russo, a giugno riprendevano la notizia dell’EastMed, facendo emergere chiaramente le ragioni geopolitiche presenti dietro i vari progetti TAP ed EastMed, tutti orbitanti dinanzi non all’emergenza gas, difatti non comprovata oggettivamente da nessun organismo terzo, ma per indirizzare e diversificare le vie di approvvigionamento UE ( Sud ed Est ) verso Gazprom, una guerra del gas ove la NATO e gli USA hanno interesse a sostenere un progetto, a fronte di quello squisitamente russo-caucasico, il TAP. Il progetto EastMed – IGI Poseidon ( versante greco e più antico del progetto che ha sempre visto come responsabile Elio Ruggeri di Edison spa sin dal 2013 – ndr ) è stato definito di pubblico interesse dalla UE, tanto da ricevere un contributo pubblico di 2 milioni di euro per la fase di studio del progetto.

Mentre la stampa locale si teneva lontana dal Porto degli Argonauti, noi più volte siamo andati a ricercare le imbarcazioni della Lighthouse spa e sulla nave – Città di Salerno III – vi era attrezzatura di tutto rispetto come il ROV da noi fotografato e presente sul ponte superiore, ampiamente usato per la sua versatilità anche e soprattutto per i lavori sui fondali marini, quindi attrezzatura costosa e apparentemente sovradimensionata per semplici studi sulla flora locale come riportato sulla stampa, o per indagini batimetriche.
La guerra delle mappe. Sul sito UE il tracciato del gasdotto si ferma in Grecia, sul sito del consorzio Poseidon invece l’EASTmed sembra arrivare in Salento, la Basilicata non compare, e difatti la stampa locale già ad aprile di quest’anno parlava di due gasdotti in Salento. In Basilicata invece non solo la stampa locale ne ha episodicamente parlato mesi fa, ma La Stampa di Torino riportava un mese prima della stampa lucana, un altro tracciato del gasdotto, che terminava nel Metapontino. Analogamente anche il sito finanziario Haldivor, riporta il Metapontino come approdo finale del gasdotto, che guarda caso attraverserebbe anche alcune concessioni minerarie off-shore. Perchè il Ministro Calenda invece di fare l’opinionista nei salotti televisivi non pubblica tutti i dati in possesso del MISE su tale progetto? Perchè anche la UE non lo fa? Perchè ci sono queste discordanze tra le mappe? Anche Eni ci proporrà un suo gasdotto per portarci il gas scoperto a largo dell’Egitto? Il gas dell’EastMed ha come obiettivo finale lo stoccaggio presso i pozzi esausti di Pisticci e Ferrandina-Salandra ( progetto Geogastock )? Politica e stampa sarebbero pregate di svolgere loro il nostro lavoro di indagine e di raccordo, nonchè divulgazione, delle stesse, viste le laute indennità percepite o gli sponsor petroliferi sempre presenti.
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