Che strano sempre meno contenuti sempre più moda e marketing in politica. Ci si annuncia nuovi quando si è già vecchi. Settimane fa da una candidata di Valerio Tramutoli mi è arrivata la proposta di iscrivermi al gruppo facebook “Sardine Lucane”, ovviamente declinato.

Fa senso pensare che l’anti Salvini, Mattia Santori, nel 2015 condivideva lo Sblocca Italia del lobbista anti-costituzionale, Matteo Renzi. Santori parlava di effetto Nimby, si vede nel suo scritto la vecchia scuola del parlare senza sapere le criticità locali e soprattutto speculare sulla pelle degli altri. Per fortuna il pericoloso renzismo strisciante delle sardine ben lo hanno denunciato tempo addietro sui social Enzo Di Salvatore ed Augusto De Sanctis scovando anche altre sardine con rapporti lavorativi pregressi con il settore petrolifero.

Un discorso da lobbista quello dello squalo, altro che sardina, Mattia Santori che qui trovate per intero. Lo squalo travestito da sardina non solo esaltava gli inesistenti lati ambientalisti dello Sblocco Italia ma conferma la quadratura del cerchio, ossia che a prescindere dai nomi e dalle forme, tutti dai leghisti agli antileghisti sono affascinati dal petrolio, infatti quale differenza c’è tra un Santori ed un Cicala? Nessuna al netto dei fatti, anzi Santori dovrebbe spiegare perchè il centro studi ove lavora, il RIE, non pubblichi chiaramente i suoi bilanci ed i finanziatori, idem per i convegni svolti a favore di Eni per esempio. Perchè il RIE non pubblica i bilanci e le consulenze offerte nel settore energetico? Di lobbisti prestati alla politica ne abbiamo già tanti, il cancro non è solo Salvini, ma l’ignoranza dilagante in una politica sempre più gestita dalle multinazionali che foraggiano finti paladini, da destra a sinistra ed il corto circuito è in una massa che invece di protestare continua solo a votare e cliccare.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.