La Prefettura di Potenza sapeva cosa autorizzava?

Abbiamo chiesto alle Prefetture di Potenza e Matera come sia stato possibile introdurre, attivare ed usare sonde radioattive per lo studio dei pozzi petroliferi, in comuni denuclearizzati come Corleto Perticara e Gorgoglione.

Infatti per legge ( di cui non chiari sono gli effetti in concorrenza tra loro ) centinaia di Comuni italiani durante gli anni ’80 si autodichiararono “comuni denuclearizzati”, vietando il transito e l’utilizzo sul suolo comunale di qualsivoglia materiale radioattivo.

Se così fosse la denuclearizzazione era ed è un fatto “folkloristico” sancito mezzo delibera di giunta/consiglio comunale oppure in prefettura qualcuno si è dimenticato dei cartelli affissi all’ingresso dei Comuni di Corleto e Gorgoglione?

Tra sonde radioattive abbandonate in profondità ed altre fotografate nei cantieri, l’unico dato che ci rimane è il silenzio generale sulla vicenda e la mancanza di rassicurazioni oggettive ed ufficiali che comprovassero carte alla mano la pericolosità in caso di abbandono delle stesse (sorgenti orfane) e la reale natura di questi carichi, ammesso a questo punto che si trattasse solo di sonde e non di altro. Se la Total è stata costretta a tombarne una sotto due chilometri di cemento, un motivo ci sarà!? Chiederemo lumi ulteriori alle autorità competenti.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.