Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ANSB – Associazione Nuova Sanità e Benessere di Stigliano.

“Uno dei primi problemi affrontati dall’ANSB, subito dopo la costituzione, è stato il
funzionamento notturno dell’elisuperficie dell’Ospedale di Stigliano. Da poco si era
verificato il caso di una giovane donna che, colta di notte da grave crisi cardiaca, era stata
trasportata da Stigliano alle campagne di Craco Peschiera, cioè a circa 29 Km di
distanza, dove era avvenuto l’atterraggio dell’eliambulanza.

Abbiamo chiesto alle autorità competenti tutta la documentazione relativa ai vari
interventi di manutenzione e ristrutturazione dell’area attigua all’Ospedale di Stigliano
adibita a elisuperficie per elicotteri; abbiamo così accertato che non esiste alcun atto e/o
provvedimento che attesti l’inidoneità di detta area per voli notturni, già dotata, come si
rileva dall’allegata foto di qualche anno fa, di impianto di illuminazione che permetteva
l’atterraggio e il decollo anche di notte.
E’ da tener presente che negli ultimi anni sono stati spesi circa 350.000 euro per
manutenzione ordinaria e straordinaria della predetta elisuperficie; nonostante ciò
non viene utilizzata per voli notturni.
Analoga situazione esisteva per l’Ospedale di Chiaromonte risolta positivamente.


Il direttore del DEU F.F. con nota n. 23743 dell’1 marzo 2021, in risposta alla nostra
ultima pec dell’8 febbraio 2021, ha comunicato testualmente: “congiuntamente
all’Amministrazione Comunale di Stigliano, è stata individuata un’area baricentrica
rispetto ai comuni limitrofi, da adibire alle attività di elisoccorso notturno. La Regione
Basilicata, tenuto conto di tali indicazioni, ha dedicato delle somme ai necessari
adeguamenti…
”. Tale comunicazione desta serie perplessità sia sul corretto utilizzo del denaro
pubblico, sia per la funzione propria che devono avere le elisuperfici, cioè quella di salvare
vite umane.
Infatti, le stesse vengono realizzate, sempre, per sopperire a carenze di prestazioni di
presidi ospedalieri al fine di trasportare d’urgenza malati bisognosi di interventi
specialistici.
Nella prassi accade che il malato, ricoverato presso l’ospedale, allorquando
necessita di cure ed interventi, che la struttura ospedaliera dove si trova non è in grado
di eseguire, e vi sia l’urgenza di trasferirlo altrove, viene individuato il nosocomio
idoneo e allertata l’eliambulanza per il relativo trasporto urgente. Da ciò consegue che
l’ospedale deve necessariamente disporre di elisuperficie; la stessa cosa accade quando
il malato o l’infortunato giunge al pronto soccorso e necessita di soccorso-emergenza con elicottero per essere trasportato in un ospedale capace di effettuare gli interventi di
cui necessita. Altra questione è il pronto intervento dell’eliambulanza che interviene per soccorrere
soggetti coinvolti in incidenti o improvvisi malori; in tali ipotesi l’atterraggio e il decollo
avviene, con le dovute precauzioni ed accortezze, in qualsiasi luogo idoneo
senza necessità di disporre di elisuperfici.


Dunque, se vera, la scelta di costruire ex novo una elisuperficie baricentrica rispetto ai
Comuni che fanno capo all’Ospedale di Stigliano, la stessa appare poco oculata.
Infatti, come spiegato, non si può e non si deve confondere l’intervento urgente,
possibile in qualsiasi posto, con l’elisuperficie che dev’essere, per le predette ragioni,
necessariamente attigua alla struttura ospedaliera.
A scanso di equivoci e possibili strumentalizzazioni, precisiamo subito che la
questione sollevata, qui ribadita, non può essere ritenuta di mero “campanile”: una
simile affermazione equivarrebbe a pochezza intellettuale. Infatti l’elisuperficie
attigua ad un ospedale è uno strumento necessario di cui dev’essere dotato un pronto
soccorso in quanto parte integrante dello stesso; in definitiva non è concepibile un
ospedale senza elisuperficie.
Nello specifico, non ci si può esimere dal garantire di trasportare d’urgenza
dall’ospedale di Stigliano malati che abbiano bisogno di interventi presso nosocomi
specializzati e cliniche universitarie che si trovino a centinaia, e perché no, migliaia di
chilometri di distanza.
La scelta di una nuova elisuperficie ad Acinello è solo paradossale, anche sotto il
profilo urbanistico, atteso che l’opera, per poter essere realizzata richiede una variante al
piano regolatore che non appare possibile approvare in considerazione, tra l’altro, della
esistenza di elisuperficie già funzionante.


Non è ipotizzabile il trasporto di un malato grave nella Zona PIP di Stigliano, che
dista circa 8 Km dall’Ospedale, raggiungibile attraverso strade “sempre” dissestate,
interessate da continue frane, che potrebbero, nella stagione invernale e nei periodi piovosi, risultare addirittura bloccate ovvero percorribili a bassa velocità, anche per la tortuosità del
percorso, incompatibile con la celerità richiesta dalle emergenze. Ogni minuto di ritardo può
costare la vita del malato. Come si fa ad immaginare la soppressione di una elisuperficie
ubicata a 50 mt. dalla struttura ospedaliera per realizzarne una nuova distante
chilometri da tale struttura. Si tratta di scelta che comporta spreco di denaro pubblico,
che mortifica logica e buon senso, poco rispettosa della tutela della salute.
Ora più che mai, facendo tesoro della lezione della pandemia che ci affligge, siamo
fermamente convinti che l’ospedale di Stigliano, secondo gli indirizzi della sanità pubblica
nazionale, vada potenziato e non sguarnito dell’elisuperficie.
Chiediamo, pertanto, di rivedere con urgenza la scelta di costruire una nuova
elisuperficie in località Acinello.

E questo lo chiediamo innanzitutto al sindaco di Stigliano, autorità sanitaria locale,
tenuto a vigilare sul buon funzionamento dell’ospedale, ma anche a tutti i responsabili
regionali e provinciali tenuti a valutare attentamente l’utilizzo del denaro pubblico per
potenziare e non depauperare le strutture sanitarie: a Stigliano da anni si chiede di fornire il
pronto soccorso di ecografo e di reagenti (alcune apparecchiature esistono già) per poter
effettuare semplici ma basilari esami utili ad una prima diagnosi; da mesi non si
effettuano più radiografie per esterni e, ultimamente, a causa della rottura del radiografo,
neanche agli interni e ai pazienti in emergenza; da anni non è possibile effettuare
semplici esami di laboratorio (che eseguono addirittura nelle farmacie) per uno screening
iniziale. La risoluzione di questi piccoli problemi servirebbe ad evitare di sovraccaricare
eccessivamente i centri di Policoro, Matera e Potenza, già saturi e impossibilitati ad offrire
servizi celeri ed eccellenti, come ben sa chi purtroppo ha dovuto sperimentare sulla propria
pelle!
In attesa di sollecito riscontro, distinti saluti.”

LA PRESIDENTE
Prof.ssa Felicia RASULO

Di Redazione

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