Gli alti standard di qualità di ENI: tra fiaccolate, fumate nere ed acque di falda nella zona parcheggio.

di Giorgio Santoriello

WP_20151126_12_21_52_Pro

Si è perso il conto delle fiaccolate al Centro Oli di Viggiano (COVA), così come difficilmente numerabili sono le mancanze di Arpab nel monitoraggio dell’aria nei pressi del sito ENI durante tali eventi. Perse tante occasioni per misurare dettagliatamente l’inquinamento atmosferico durante il blocco dell’impianto o durante le fiaccolate/fumate. Una filiera difficile da tracciare, quella dell’impatto ambientale dei rifiuti/scarichi emessi dal COVA, difficile da delineare dettagliatamente per quantità e tossicità, nonché per i loro effetti cocktail (sinergici).

Tuttavia non c’è di che preoccuparsi, è sempre “tutto a posto” secondo le solite ma non scontate comunicazione ufficiali di ENI o della Regione Basilicata. Eppure recentemente grazie ad alcune fotografie si possono documentare anomale e sporadiche fumate nere presso il COVA, circa le quali nessuno dà spiegazioni. Altra stranezza degna di segnalazione sono le acque di falda “in fase di caratterizzazione”, quindi di studio, che nel novembre 2015 erano parcheggiate sul marciapiede esterno del COVA a ridosso della strada pubblica antistante il sito ENI.

ENI contattata per chiarimenti non ha risposto alla domanda: è possibile ed uniforme agli standard di qualità in materia, parcheggiare i campioni delle acque di falda, fondamentali per conoscere lo stato di salute delle acque sotterranee locali, quindi futura prova di laboratorio, a ridosso di una strada pubblica, apparentemente incustoditi ed ai quali chiunque può avvicinarsi? Se sono questi i campioni di ENI che fanno parte dei futuri contraddittori con Arpab per il monitoraggio del COVA allora c’è da chiedersi: con quanta serietà vengono svolte le analisi del COVA? Davvero ENI segue i protocolli di qualità? Gli enti certificatori che garantiscono la qualità del lavoro di ENI vigilano davvero sulla bontà dei campionamenti e delle analisi? Lo chiederemo anche a loro, per capire chi e come accredita gli accreditatori.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.