Nel 2018 ancora si deve denunciare la scarsità d’informazioni ambientali e sanitarie, accade in Basilicata. Andando sul sito web di Acquedotto Lucano su base comunale, le analisi compaiono come valori medi su base annuale, praticamente decine se non centinaia di analisi, riassunte in un unico valore medio tra l’altro neanche conforme al dlgs 31/2001.
Mancano nelle analisi: boro, benzene, benzoapirene, acrilammide, epicloridrina, mercurio, antiparissitari totali e cloruro di vinile. Per ciò che riguarda AQL ove la media è disponibile solo per il biennio 2016-2017, ovviamente senza uno straccio di certificato allegato ove desumere metodiche, laboratorio e responsabili delle analisi, giorno del campionamento, coordinate del prelievo e via discorrendo, praticamente anonime, tutto sulla fiducia. Andando sulla vecchia etichetta trasparente dell’acqua, aggiornata fino al 2014, i dati su Policoro, come per il resto della regione, sono ancora più esigui ed anonimi anzi con unità di misura maggiorate.
Oggi siamo venuti a conoscenza che l’ASM invece ha pubblicato da diversi mesi non in posizione di grande visibilità, l’elenco dei campioni prelevati in accordo con ARPAB. Dalle centinaia di rapporti di prova datati tra il febbraio 2016 ed il marzo 2018 si evince come Arpab ricerchi solo una esigua parte dei fitofarmaci ( e relativi metaboliti mai ricercati ), e che i trialometani siano una presenza costante e non bassa, in diversi punti della provincia, e che alcune delle sostanze suddette di fatto non vengano mai ricercate neanche da Arpab! Nel sito ASM mancherebbero inoltre le analisi svolte d’urgenza, come quella del 17 c.m. su Policoro, e che in ASM ci sia una situazione di sottodimensionamento dell’organico e dei mezzi, causa per cui si lavorerebbe per i campionamenti in regime di rimborso chilometrico usando mezzi privati. Nessuno sa chi fa cosa e come lo dovrebbe fare, e con quali intervalli vengano ricercati i trialometani; vale a dire quale sia la differenza operativa tra attività ordinarie e straordinarie dei controllori pubblici.
Intanto da Policoro ci giungono conferme dell’utilizzo dell’acqua di rete negli uffici pubblici come negli esercizi commerciali, quindi l’ordinanza oltre al valore informativo e legale a cosa serve se non viene fatta rispettare interamente? Servirebbe un incontro pubblico con ASM, Arpab ed AQL nonchè con mamma Regione per capire cosa non si è fatto ancora rispetto agli standard di qualità suggeriti dalle normative quando facoltativi, purtroppo, e rispetto agli obblighi di legge vincolanti e quindi avere un quadro dettagliato tra le omissioni dei parametri ordinari ( numerose e reiterate ), e mancanze nei parametri invece locali ( fitofarmaci usati in zona ) ove per esempio il controllo degli stessi è già stato sonoramente bocciato dall’ISPRA.