Non faccio nomi, non serve più, i nomi li ho scritti negli ultimi anni ed in tempi non sospetti, quando molti dei prossimi candidati tacevano per indifferenza o perchè essere yes-man agevola nella carriera, però nonostante tutto, il meccanismo meritocratico e partecipativo in Basilicata ancora non decolla, e con esso la trasparenza interna al Movimento 5 stelle lucano.

Il Movimento 5 Stelle è la più grande idea dalla Seconda Repubblica ad oggi, ma nei territori le gambe su cui cammina ne inficiano l’azione, come per tutte le idee sono gli uomini dopo a corromperle. Voglio scrivere al portavoce “ignoto” ma chiaramente lucano per nascita od elezione, che come il milite ignoto, rappresenta per me ormai un’entità, perchè pur avendo un nome ed un corpo nella realtà, sul piano politico il portavoce diventa qualcosa di immateriale, privo di responsabilità personali ma solo collettive, un prodotto liquido avrebbe detto Bauman.

Caro portavoce perchè non pubblichi i nomi dei tuoi consulenti, con relativi compensi, curriculum ed utilità della consulenza?

Caro portavoce cosa dobbiamo fare per la sindrome di “finemandato”: ossia per la paura evidente di farsi nemici potenti facendo vera opposizione e trovandoseli poi nella vita post-mandato privi di tutele di sorta? Se si ha paura di ripercussioni personali come si fa a fare vera opposizione? Se dopo la prima querela si tira il freno a mano allora come possiamo salvare la Basilicata? Qualcuno si è posto il problema dell’incolumità personale degli eletti visto che fare vera opposizione ad Aosta può esser diverso che farla a Catanzaro?

Caro portavoce se in determinati comuni lucani chi inquinava lo continua a fare come prima anche se amministriamo noi, come giustifichiamo il nostro impegno agli occhi altrui? Si può lasciare il simbolo ad amministratori che minacciano pubblicamente azioni legali contro altri attivisti rei di aver evidenziato inquinamenti nascosti?

Caro portavoce basta un rendiconto economico forfettario, fatto solo di poche voci e cifre prive di giustificazioni dettagliate, nomi e motivazioni? Perchè alcuni portavoce spendono mensilmente dal 2015, migliaia di euro di consulenze oltre il personale di segreteria? Alcuni rendicontano migliaia di euro anche per eventi sul territorio: ma dove e quando si fanno queste attività territoriali? Conteggiando i vari mesi per tutte le annualità rendicontate alcuni portavoce avrebbero speso ben oltre 50mila euro tra consulenze ed eventi sul territorio, ma non si capisce con chi, come, dove e quando!

Cari portavoce lucani ed aspiranti candidati ci rendiamo conto che essere eletti per fare vera opposizione in Basilicata non è un vantaggio ma una croce? Perchè pubblicamente nessun portavoce ha mai proposto di usare i fondi restituiti per azioni concrete e trasparenti sul territorio: analisi, azioni legali, un giornale nostro che arrivi agli anziani, pensiamo di far crescere il movimento con i comunicati stampa ed annullando lo streaming ormai fisiologicamente? In quanti comunicati ufficiali si è scritta la parola “mafia” relativamente alla filiera dei rifiuti lucani? Io non ho mai letto questa parola, mai una critica all’operato della magistratura, mai i nomi degli imprenditori che contano.

Caro portavoce e le manifestazioni di piazza dove sono? Dovevamo mettere la regione a ferro e fuoco, intimorire le lobby e non abbiamo fatto alcuna manifestazione forte contro di esse che fosse organizzata ed ideata da noi: adesso che hanno ri-autorizzato Costa Molina2 perchè non si va a bloccare la Val d’Agri all’altezza del Pertusillo con una manifestazione non autorizzata ove chi gode delle indennità si assume la responsabilità dell’iniziativa? Vogliamo sconfiggere le mafie col deretano al caldo e a costo zero?

Quali sistemi reali e trasparenti abbiamo per bloccare le scalate interne? Chi ci rassicura che epigoni del PD non abbiamo in tempo utile coordinato iscrizioni on-line di gruppi dormienti che al momento utile potrebbero influenzare le nostre parlamentarie? Abbiamo portavoce che ancora ad oggi ignorano i propri conflitti personali con biografie censurate, quindi oltre che ex-ante, ex – post, chi ci dice che la moderata o quasi inesistente opposizione di alcuni non sia causata da avvicinamenti ricevuti personalmente in cambio di promesse future ? Ci rendiamo conto che fino a 3 anni fa per alcuni portavoce si poteva dialogare con ENI, il COVA poteva rimanere aperto ed oggi invece si vuole la chiusura con i soli comunicati stampa?

Quanti dei prossimi candidati verranno da cerchi magici? Quanto conta la vicinanza ad un portavoce già in carica?

Caro portavoce perchè scrivi comunicati stampa a sostegno e difesa della struttura pubblica dalla quale sei in aspettativa?

Avrei tanto da aggiungere ma mi fermo perchè i destinatari delle mie domande sicuramente capiranno, va bene vincere ma non a costo della dignità, prima del Movimento c’è la Basilicata da servire, l’elezione è uno strumento non un fine, e la rete non sostituisce i luoghi fisici come diceva Casaleggio, invece in Basilicata non esiste neanche la rete di condivisione online, del resto i portavoce portano una voce che collegialmente non si stabilisce se non una volta l’anno, in tre minuti: questa è la condivisione. Se poi un portavoce ha limiti personali non esiste neanche un sistema di valutazione, quindi merito addio. Abbiamo evitato ogni confronto politico interno, le graticole abolite, portavoce liberi di fare quello che vogliono, conflitti d’interesse ed incompatibilità sottaciute, viaggi in dittature petrolifere, bassa collaborazione con cittadinanza ed associazioni esterne al movimento e via discorrendo. Se al valore aggiunto del simbolo non sostanziamo valore nei candidati continueremo a perdere occasioni irripetibili. Non possiamo essere ostaggio di pochi santoni della prima ora che in questi anni nonostante i fallimenti elettorali ripetuti puntualmente si riaffacciano per moderare, per candidare e per coordinare o pontificare con millantati “canali diretti con lo staff” , la gente è stufa di errori privi di responsabili con un nome ed un cognome. La sfida non è vincere le elezioni, ma attuare concretamente le regole che predichiamo da anni, ed in Basilicata ad oggi abbiamo sbagliato molto, forse troppo, ma anche in questo giudizio sono di parte e forse morbido.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.