Mentre in Basilicata le compagnie petrolifere finanziano dalla cultura accademica a quella profana, passando per cinema, percorsi enogastronimici e naturalistici nonchè musei, col il benestare del mainstream intellettuale lucano che non ha mai pensato di organizzare forme di dissenso verso questo riciclaggio ed acquisto del consenso, in Francia il movimento “LIBERIAMO IL LOUVRE” porta avanti una politica di “de-fossilizzazione” dei proventi destinati alla “cultura nazionale” e con 350.org, divulgano un dossier ove documentano l’inconsistenza della politica di Total che prevede un suo impegno nel fermare il cambiamento climatico, impegno giudicato effimero e contraddittorio dalle organizzazioni francesi.
La strategia è la stessa, dappertutto: impoverimento degli Stati a vantaggio dei privati e delle multinazionali che dinanzi a Stati sempre più in deficit accrescono la loro forza di ricatto, comprando con le loro liquidità il welfare di una nazione ed i relativi servizi fondamentali, come la cultura museale, riciclando la propria immagine e cancellando ogni morale ed etica sulla provenienza dei loro capitali, il tutto per creare un’immagine falsata dello loro bontà ed eticità. Rocco Papaleo si è fermato ad un pubblico e postumo pentimento, ma a questi pentimenti a portafoglio pieno non seguono mai azioni concrete di pubblico dissenso. Sarebbe bello poter informare i francesi degli impatti lucani di Total…