Grazie all’intervista fatta da Giulio Golia alla “signora dei rifiuti”, Cesarina Ferruzzi, quest’ultima ex responsabile Monteco ( azienda che per Eni e Montedison si occupava del trasporto e dello smaltimento di rifiuti industriali ) e nome noto nell’ambito delle indagini sui traffici internazionali di rifiuti e sulle navi dei veleni, siamo venuti a conoscenza di una tipologia di nave denominata VULCANUS: una classe di navi costruite nel ’70 in Germania per conto di una società tedesca, ma che in seguito passeranno di mano tra: olandesi, americani, africani ed asiatici, e che dagli anni ’70 sono state usate per l’incenerimento in mare dei rifiuti industriali, armi chimiche incluse.

Le Vulcanus, e le loro gemelle, bruciavano centinaia di migliaia di tonnellate annue durante la loro navigazione, tra Mare del Nord ed oceani. Di queste navi non sapevamo nulla fino a quando non abbiamo seguito l’intervista suddetta, ma dopo una breve ricerca on-line, le informazioni sono gemmate:

  • nel 1972 la Vulcanus viene allestita in Olanda per incenerire rifiuti fino a 1400 gradi celsius per 100mila metri-cubi annui di rifiuti tossici;
  • nel 1974-77 la SHELL usa queste navi per incenerire i suoi rifiuti tra Golfo del Messico e Sud Pacifico;
una Vulcanus in azione - fonte sito Greenpeace
una Vulcanus in azione – fonte sito Greenpeace

 

 

la vulcanus mentre brucia armi chimiche americane - fonte www-revolvy-com
la Vulcanus mentre brucia armi chimiche americane – fonte www-revolvy-com

 

Legittimo pensare che in aperto oceano si potesse risparmiare ulteriormente evitando l’incenerimento e gettando in mare tal quale i rifiuti, ma su queste navi si sa concretamente poco, anche consultando la stampa internazionale. Proveremo ad indagare su rotte, vita operativa ed eventuali clienti italiani.

 

 

 

fonte www.shipspotting-com
fonte www.shipspotting-com
una Vulcanus in attesa di caricare i fusti di rifiuti - fonte www-cnooks-nl
una Vulcanus in attesa di caricare i fusti di rifiuti – fonte www-cnooks-nl
fonte EPA.gov
fonte EPA.gov

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.