Sul sito del Comune di Pisticci, alla sezione monitoraggi ambientali, le analisi sono ferme al 2014 – 2013 ( in realtà sono solo del 2013 – ndr ), ma oltre ad essere non aggiornate e frammentarie ( anche se nell’ultimo anno tante altre analisi sono state svolte da diversi lati ) le analisi riportate sono anche sbagliate nella sostanza oltre che nella forma.

Ad averle sbagliate è stato proprio il laboratorio SCA del Dott. D’Arienzo, laboratorio di fiducia di tutte le amministrazioni pisticcesi a prescindere dal colore nonostante in zona ne esistano altri parimenti accreditati. Il fondatore, il Dott. Roberto D’Arienzo, in passato è stato anche condannato con sospensione delle pena, dalla Pretura di Pisticci, assieme a Berardino e Giacomo Iula, per alcuni reati ambientali connessi alla locale discarica del gruppo ( foto sotto allegata ). Ma si vede che in zona i monitoraggi ambientali sono “politicamente” influenzabili, infatti D’Arienzo ha sbagliato a riportare le analisi del Basento anche 4 anni fa (sotto allegate), senza che nessuno tra stampa, politica, associazioni o ordine dei chimici, riportasse il fatto. Infatti lo SCA di Pisticci, ben pensò nel 2013 di analizzare e trattare l’acqua del Basento, a prescindere dal punto di campionamento, sempre come acqua di scarico, infatti ripercorrendo tutte le analisi del 2013 e facile vedere come:
- i limiti, e quindi i risultati dello SCA di Pisticci, siano tutti parametrati al solo dlgs 152 parte III tabella 3, allegato V, quindi nonostante molti punti di campionamento siano distanti dagli scarichi ufficiali (nel caso il riferimento è TECNOPARCO) centinaia o migliaia di metri, addirittura alcuni punti a ridosso della SS 106, tutto il Basento è stato trattato come scarico e non come fiume ( DM 260/2010 ), quindi come legge vorrebbe. Infatti usando limiti e metodiche per le acque superficiali e non per gli scarichi, le analisi di D’Arienzo nel 2013 avrebbero in alcuni casi rilevato enormi contaminazioni da piombo ( limite per acque superficiali a 7,2 mcg/l – microgrammi ) misurato tra 30 e 70 mcg/l, mentre D’Arienzo riporta tutto nei suoi certificati in mg/l – milligrammi, quindi con rapporti di 1000 ad 1, a causa dell’errore legislativo a monte svolto dal laboratorio o dal trascrittore dei referti, quindi valori visivamente bassi e non doverosamente allarmistici come invece doveva essere all’epoca. Il tutto è successo per dolo o negligenza? Ma di molto oltre legge sarebbero stati in quell’anno anche il nichel fino a 100 mcg/l ( basta fare le conversione e moltiplicare per mille i risultati di D’Arienzo e parametrarli al DM 260/2010 già in vigore all’epoca delle analisi ). Il mercurio sarebbe a 0,3 mcg nel 2013, quindi dieci volte la soglia di legge giusta da considerare, il cadmio convertito sarebbe a 12 mcg, quindi 80 volte la vera soglia di legge, o il cromo totale che sarebbe a 20 mcg con un limite a 7. Il tutto senza aprire discorsi sulla metodica d’analisi.

Adesso iniziamo la nostra resa dei conti con l’Ordine dei Chmici, il quale oltre ogni etica e margine d’azione ha deciso di colpo di prestarsi a consulenze e pareri volti a delegittimare le nostre analisi, quindi il dado è tratto ed ora andiamo fino in fondo anche su questo vergognoso versante. Come mai l’ordine non si è mai pronunciato su questi enormi, gravi e ripetuti errori? Chi controlla l’ordine? Mai una parola contro Arpab ma si attivano contro Cova Contro, guarda caso su Pisticci? A quali influenze politiche è sottoposto il silente ordine dei chimici che mai ha proferito parola sulle gravi emergenze ambientali locali e che di colpo si attiva su richiesta della politica pisticcese per delegittimare il nostro lavoro senza peraltro accettare un pubblico confronto con noi?
Cosa ha da dire l’Ordine dei Chimici sugli altri parametri rilevati all’epoca da D’Arienzo, che pur non rientranti nel DM 260-2010, denotano una grave alterazione delle acque del Basento sia a monte che a valle di Tecnoparco, fino alla SS 106? Sullo zinco a 440 mcg/l, o sugli alti tenori di: bario, boro, alluminio, ferro e manganese nel fiume cosa ha da dire l’ordine, che è tutto naturale come il loro allineamento politico al sistema Basilicata? Ed Accredia sa di questi errori? E l’Arpab, nella quale lavora l’eterno presidente dell’ordine, da quando usa il DM 260 del 2010? L’Ordine ha mai fatto una ricognizione delle inadempienze di Arpab? Quanti conflitti d’interesse vi sono nell’ordine se chi ne fa parte dovrebbe criticare l’ente dal quale prende lo stipendio? L’Ordine quante osservazioni ha presentato nell’ultimo decennio contro tutti i progetti impattanti?