“Un convegno ci seppellirà”: imprenditori privati, Arpab e Fondazione Mattei e come al solito il dibattito col pubblico non è calendarizzatolocandina convegno grumento

Meno male che al convegno organizzato per oggi a Grumento c’è la Prof.ssa Colella, unica ed autorevole voce dell’Unibas presente in locandina. Il resto sembra l’attuazione delle parole di De Scalzi: “cambieremo la percezione del petrolio” e forse iniziano a farlo davvero. Eni non vuole cambiare le cose, vuole solo ri-mascherarle perchè qualcuno ha giudicato gli impatti ambientali e sanitari in Basilicata un danno accettabile a fronte dei vantaggi. Leggendo la locandina mi sono chiesto: ma cosa c’entra il gestore dell’aviosuperficie di Pisticci ( Cestari ) con l’impatto petrolifero in Val d’Agri? E l’HPC (azienda privata) con l’Unibas? E Robortella può parlare di tutela del territorio?

L’incontro è sponsorizzato dalle Fondazioni Mattei, è chiaramente politico, vista la quantità di politici presenti, ma con una maschera tecnica, ci sono Robortella la cui famiglia era in affari con Total,  l’attuale assessore all’ambiente regionale, il gotha dell’ordine dei geologi da sempre muto ed in “ordine” sulla questione petrolifera e alcuni privati. Passiamoli in rassegna uno per uno, precisando che nella locandina non sono previsti interventi del pubblico, come nella migliore tradizione lucana.

  • Nunzio Oriolo che facendo convegni anche con il Rotary, quindi per pura filantropia, pare non abbia mai sollevato particolari criticità verso le ricadute ambientali già consumate in Basilicata. In questo bel video del 5 stelle di Matera potete vedere il nervosismo di Oriolo e la sua voglia di non discutere delle analisi ambientali portate dai cittadini all’attenzione dei geologi, nonostante un suo collega, il Dott. Nardone, lo indichi come un esperto che “vive vicino ad un pozzo “
  • e sempre nel suddetto video ammirerete l’abilità retorica del Dott. Nardone, tesoriere dell’ordine dei geologi e che a Potenza nel 2012 disincentivava e criticava l’intervento di un medico dell’Isde – Gian Paolo Farina, che in seguito parlò senza la presenza dell’ex- direttore Arpab, Raffaele Vita, indagato dall’antimafia, e che per improvvisi impegni lascerà il convegno dopo essersi preventivamente informato della pericolosità dell’intervento del Dott. Farina che denunciava la presenza di bario e di idrocarburi nell’acqua del Pertusillo. Nardone è lo stesso che nel 2012 criticava, ma non troppo, i contratti di settore nell’ambito petrolifero ( perchè era la richiesta di lavoro dei geologi ad essere prioritaria rispetto alla questione ambientale-sanitaria ?  – ndr );
  • Cestari, le cui capacità imprenditoriali sono finite sulla stampa nazionale e non per gli aiuti politici ai suoi progetti a partire dall’aeroporto di Pontecagnano fino all’ “aeroporco” di Pisticci, costruito su discariche interrate e bidoni, ecco alcune nostre inchieste sulle sue gesta: La Pista Mattei e le autocertificazioni ambientali?; – basilicata-investe-9-milioni-euro-aeroporto-6-passeggeri-giorno-15994.php;  – discariche industriali e bidoni interrati sotto la Pista Mattei – forse Cestari va a Grumento perchè è interessato anche alla locale avio-superificie?
  • Achille Palma, ex ricercatore Enichem, dirigente prima Agrobios ( anche nell’era del controllo misto Eni-Regione) oggi Arpab, studia e pubblica su Taranto uno studio sulla contaminazione da diossine nel latte materno delle tarantine ma lo discute in Portogallo nel 2012, non in Basilicata, e quando le diossine le trova in casa sua, nelle uova di Melfi vicino Fenice, dice che: “non è deontologico da parte sua ” pronunciarsi sulla pericolosità sanitaria delle stesse. Ex consigliere comunale PD a Salandra, parrebbe vicino al Gruppo Iula ( indotto Eni – ndr), oggi dovrebbe supervisionare l’attuazione del piano regionale di tutela della acque, lui che viene dall’ente, Agrobios, che ha raccolto i dati sulla contaminazione degli alimenti in Val d’Agri senza mai pubblicarli o discuterli con la cittadinanza. Presidente dell’ordine dei chimici, pare al secondo mandato, ha lavorato per anni a pochi chilometri dalla Val Basento occupandosi dello studio dell’inquinamento dei SIN, studio bocciato oltre un anno fa dall’Ispra per la “frammentarietà” dei dati raccolti in un decennio. L’inquinamento lo ha studiato ma in Basilicata ne ha fatto sempre parlare gli altri: per questi ed altri motivi abbiamo chiesto alla Regione e all’Arpab il demansionamento di Palma. Aspettiamo, da lui e da altri due relatori Unibas, Prosser e Paternoster, le analisi sui famosi sedimenti del Pertusillo, carote prelevate oltre un anno fa in un progetto congiunto sempre con la Fondazione Mattei: noi non dimentichiamo, speriamo facciano lo stesso loro nel dirci l’origine degli idrocarburi e dei metalli che troveranno nelle carote dell’invaso.

Stupisce che dopo gli arresti, nel 2016, si organizzino ancora convegni dove la scienza parla, con la politica affianco ed Eni dietro, senza un dibattito col pubblico: sembra proprio un convegno targato PD-Eni, infatti i massimi dirigenti di Eni e della Regione non sono in locandina, forse Pittella o De Scalzi temono qualcosa o qualcuno. E poi perchè dare spazio a chi i controlli non li ha saputi fare o li ha omessi, come Palma e l’Arpab? Tra indagati, conflitti d’interesse e ricerca petro-dipendente quasi tutti i presenti, ad eccezione sicuramente solo della Colella, sono direttamente od indirettamente riconducibili ad Eni ed ai suoi interessi economici. Nessuna associazione, nessun giornalista, nessun magistrato, nessun oppositore invitato se non la Colella, sono stati inseriti in locandina. Perchè parlare di tutela e non dei danni già consumati? Quale territorio c’è da tutelare se le leggi sono sistematicamente omesse: l’ordine dei geologi prima di parlare della tutela del territorio parli della tutela del suo codice etico, ammesso che ci sia e che venga applicato. Quanti dei presenti hanno fatto o fanno affari nel settore petrolifero/ambientale? Sarcasticamente io il convegno lo avrei fatto a porte chiuse per non far più uscire chi stava dentro: ad eccezione della Colella, il termine giusto è commensali non convenuti.

 

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.