Ci sono fenomeni per i quali non disponiamo ancora di tutte le risorse utili al loro monitoraggio però ci sono frammenti di storia e di studi che gettano qualche interrogativo pesante. Sotto in allegato ci sono immagini relative ad anomale perdite idriche nell’abitato di Pomarico e poi due pdf di due studi svolti oltre un decennio fa su Maratea, studi ufficialmente mai proseguiti.

Su Maratea tra la fine degli anni ’90 ed il 2004 due diverse equipe svolsero indagini con metodiche parzialmente similari sui movimenti del suolo: un gruppo elaborò l’immagine sottostante per spiegare quali area si spostassero e verso quale direzione con tanto di frecce:

Citazione testuale: “Modellazione dell’instabilità. “…” Legenda: 1—Zona di scorrimento profondo, caratterizzata da movimenti gravitazionali bassi e irregolari (circa 0,5 cm anno 1 o meno), come
conseguenza di opposti movimenti tettonici (allargamento della valle) e gravitazionali (creep); 2—Flusso argilloso: caratterizzato da intenso movimenti gravitazionali (sia in direzione verticale che orizzontale di circa 2 –4 cm anno 1); 3—Flusso, come sopra, ma caratterizzato da solo intensi movimenti orizzontali; 4 — Aree non soggette a movimenti gravitazionali, ma probabilmente soggette ad intensi movimenti tettonici; 5— Piste stabili e utilizzate come riferimento GPS. L’area 1 vicino al margine inferiore dell’immagine mostra il Sackung.” Il sackung è un pendio che cede per la forza di gravità…in termini molto volgari e divulgativi.

Nel secondo studio sotto allegato ci sono foto e cartine ancora più eloquenti:

i punti rossi si spostavano tra -1,56 e -0,7 cm /anno

foto da località Giardelli, Maratea.

Quindi il primo studio afferma che ci sono due aree di Maratea che si spostano verso il mare, prima immagine in alto, il secondo studio focalizzato su tre aree: cimitero, Giardelli e caseggiato cooperativa Turrita ne attesta marcati e veloci spostamenti. Noi di Cova Contro abbiamo acquisito dati satellitari SAR di Sentinel-1 su una sola orbita, esattamente la 44 Ascendente dal gennaio 2016 al febbraio 2022 (a puro scopo di ricerca e saturi di lavoro per altre emergenze pregresse) per abbozzare un paragone temporale più attuale, immagini a seguire, e possiamo affermare che:

nelle stesse aree oggetto del secondo studio, del CGIAM di Potenza, continua un movimento meno mercato rispetto agli archi temporali oggetto dei due studi sotto allegati.

Da Pomarico invece, oltre alle varie e note frane, arrivano anche queste immagini:

video di Vincenzo Nardandrea

Tra rischio naturale ed aggravanti antropiche (ricordiamo le perdite fognarie rinvenute anche a Pisticci sotto la Chiesa di San Rocco nel relativo piezometro, oppure Stigliano e tanti altri casi) la Basilicata non ha ancora una rete di conoscenze e monitoraggi, nonchè preallarmi, condivisa. Si aspetta l’evento e si monitorano solo alcune linee di frana spesso con progetti faraonici che foraggiano brevetti, tecnologie ed università esterne. Noi di Cova Contro con il nostro progetto Sciamano, possiamo offrire a tutti i comuni un monitoraggio preciso e puntuale su tutto il territorio, edifici ed infrastrutture incluse, con dati condivisi, pubblici e chiari, con un progetto tutto lucano. Questo articolo era in bozza dal 2021, non siamo riusciti a pubblicarlo l’anno scorso (ed alla luce dei fatti attuale sarebbe stato ulteriormente profetico) perchè i tempi per il volontariato sono affollati e ristretti. Aspettiamo dai comuni ancora risposte certe, la nostra sorveglianza satellitare del suolo è stata proposta ad 8 comuni, e ad oggi non abbiamo ancora risposta nonostante il progetto abbia oltre due anni di vita.