E’ da tempo che non ho più rapporti con il segretario dei radicali lucani, da quando invitatolo ad un consiglio comunale aperto a Montemurro da noi organizzato ( Cova Contro e minoranza consiliare ) nel 2015, cercò di gettare in rissa un momento di pesante ma delicato scontro politico tra: associazione, esperti e giunta comunale e relativi manutengoli. Da allora mi sono promesso di interrompere ogni rapporto con lui, perché la lotta ambientale in Basilicata è istinto, rabbia ma anche metodo, ed i modi di Bolognetti non erano subordinati ad una causa comune, ma a frustrazioni personali.

Nonostante la diversità di vedute, ogni qual volta un elemento, pubblicamente impegnato nelle questioni ambientali lucane, sbaglia, tutto il fronte ambientalista accusa il colpo. Bolognetti invece vive per sé stesso, sciopera per la sua fame, manifesta da solo vestito da Babbo Natale all’ingresso del centro oli di Viggiano, presenta i suoi libri con Vito De Filippo affianco, sottolinea il tesseramento al partito radicale di Marcello Pittella, riempiendo di complimenti addirittura l’ex assessore Berlinguer, quest’ultimo “leccato” dal segretario dopo della sua condanna da parte della corte dei conti, un “condannato d’arte” che venne definito dal segretario dei radicali a radio radicale: “…il migliore assessore all’ambiente degli ultimi anni…”. Dura trattenere rabbia e vomito dinanzi a tanta piaggeria.

La disonestà intellettuale, l’indecifrabilità, il trasformismo e l’ambivalenza di questo astuto teatrante che ha fatto dell’ambiente un fenomeno folkloristico deve essere pubblicamente smascherata. Il suo impegno ha sempre il “timer”, ha sempre delle “soglie” da non superare, dei nomi da non pronunciare, ma ricordo che non è stato sempre così. C’era un tempo in cui Bolognetti, nonostante i suoi difetti caratteriali e non, era lineare e coerente, affilato e pulito, ma stranamente da qualche anno a questa parte qualcosa è cambiato e questo qualcosa è evidente a molti. Che sia l’età o le mire inappagate, che la questione COVA abbia aperto le stalle degli aspiranti nuovi assessori tecnici, è giusto oltre che confinare l’inquinamento chimico, delimitare anche quello morale, e quindi che la posizione di Bolognetti venga recintata al solo personaggio, il quale non rappresenta altro che la sua posizione personale o di qualche affine annoverabile sulle dita una mano. Lui disse poche settimane fa in una conferenza con Pittella: “…facciamo quadrato attorno alla giunta Pittella…”, adesso è giusto fare, di quadrato, un bel recinto, anzi una MISE ( messa in sicurezza d’emergenza per l’inquinamento in falda ), attorno a Bolognetti stesso, affinchè i suoi vomitevoli apprezzamenti al PD non contaminino oltre l’immagine dei tanti cittadini lucani e non, che liberamente e senza protagonismo, difendono lontano dai riflettori, l’ambiente lucano, conservando la posizione eretta a differenza del segretario radicale. Bolognetti come mai non ha contestato la finta riforma dell’Arpab, o l’assenza totale di trasparenza e partecipazione da parte della giunta regionale sulla questione inquinamento, come al solito PD ed ENI prima sono una cosa sola quando tutto va bene, quando la barca invece traballa tutti affianco al PD contro ENI. Bolognetti come mai non invocò “il quadrato attorno al Pittella ” un anno fa, ad intercettazioni pubbliche, ove Regione, Arpab ed Eni collaboravano per mascherare le emissioni e le illegalità ambientali? Le convenzioni internazionali tanto declamate da “Bolo…gnetti” il suo amico Pittella le sta attuando? Perchè Bolognetti ha boicottato i servizi di Striscia la Notizia?

Traditore o paggio “precario” in cerca di uno scranno, Bolognetti è la prova di come il Sistema Basilicata triti e ricicli di tutto quando sa che in vista di forti debacle mediatiche o politiche, il miglior rimedio alla caduta del Sistema è l’offerta di un’alternativa figlia del Sistema stesso. Il PD vuole essere la cura al suo veleno, e gli assessori tecnici servono a questo: a smaltire i fallimenti sulla faccia di pedine sacrificabili del sistema, pedine che spesso si offrono consapevolmente in cambio anche solo di una promessa. Ai lucani, attraverso l’esercizio di ragione e memoria, il compito di sviluppare anticorpi altri che annullino la prosopopea dei falsi profeti. Come diceva Pannella: “chi è coinvolto deve denunciare e denunciarsi“ e questo vale soprattutto per i radicali.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.