Sarà anche questo un lavoro a puntate, quello relativo all’analisi delle consulenze in alcuni importanti processi a sfondo ambientale, ove i nomi che circolano tra i CTU sono ed erano sempre gli stessi. Per la Sider di Potenza ( proc. n. 6156/12 rgnr mod.21 ), agli atti vi è la perizia tecnica unica dei Dott.ri: Mauro Sanna, R. Monguzzi ed R. Felici, espletata con doppio incarico conferito prima nel 2013 ed in seconda battuta nel 2014 ( alleghiamo in calce, stralci della perizia negataci dal tribunale di Potenza nonostante le denunce da noi avanzate ma fornitaci in toto da una parte in causa che ringraziamo per il servizio di informazione reso ).

i fumi della Sider nel 2016

Stando alla perizia, al 2009, la Sider produceva 49mila tonnellate tra: polveri abbattimento fumi, scorie di fusione e scaglie di laminazione, di queste, 11mila erano classificate come rifiuto speciale pericoloso. Le scorie prodotte dalla Sider e riutilizzate per produrre la granella venivano, secondo i consulenti, usate con modalità non conformi a quanto previsto dalla normativa sui rifiuti, con il rischio concreto che si usasse materiale nocivo per realizzare opere stradali ed altro. I consulenti giudicano l’abbattimento delle emissioni come insufficiente, infatti i sistemi di captazione non erano adatti ad eliminare o diminuire la quantità di diossine, ipa e pcb, ed infatti già dal 2013 la sider doveva fornire ad arpab una modellistica della dispersione di queste emissioni, della quale ad oggi non abbiamo notizie.

Il sistema di monitoraggio in continuo del camino E6 relativo al forno elettrico ad arco EAF, era all’epoca non conforme al dlgs 152/2006. Proprio durante un sopralluogo di Sanna & Co. risalente al 20 ottobre 2013, i periti verbalizzano che durante la colata i fumi raggiungevano l’ambiente esterno attraversando delle feritoie nel tetto, a conferma che il sistema di captazioni fumi non bastava, e proprio nei fumi venivano misurati: 520 fg ( femtogrammi) di diossine , 2650 di pcb e 73600 di ipa. Sanna annota che il valore di diossine nell’impianto era del 73% superiore alle linee guida Oms , fissate a 300.

dettaglio della Sider: rifiuti di varia natura e fumi densi – gennaio 2017

Sanna analizzerà anche campioni ambientali di top soil ed aghi di pino prelevati a diverse distanze dalla Sider e su versanti sottoposti a differenti regimi ventosi evidenziando così la presenza di diossine e furani appartenenti a cogeneri unicamente riconducibili alle emissioni della Sider e che quindi la contaminazione dell’area n.e. – est di Potenza da diossine-furani è univocamente ascrivibile alla siderpotenza ferriere del nord spa.

Sanna da grande luminare ed esperto quale viene ritenuto perchè ha analizzato gli aghi dei pini ed i suoli e non gli alimenti? Se la traccia dei pm era ovviamente aperta a documentare ogni tipo di impatto ascrivibile alla Sider, Sanna ed i suoi colleghi non hanno visto nei loro sopralluoghi case, orti, giardini, galline e dedotto che nella zona di Bucaletto si praticasse allevamento per l’autoconsumo? Questa svista di Sanna, o meglio la sua strana ristrettezza di visione, quanto è costata alla comunità e quanto ha inficiato sulla ricostruzione corretta di una storia sia giudiziaria che evenemenziale? I consulenti, alla luce delle diossine/furani da noi rilevati negli alimenti di Bucaletto oltre 18 mesi fa, cosa avrebbero da emendare alla loro consulenza visto che i cogeneri rilevati negli alimenti sono sovrapponibili a quelli della loro  perizia? Sanna “ha toppato” a Potenza, ma solo lì?

Mauro Sanna è difficile da trovate in foto, qui è il primo a sinistra durante un convegno organizzato da privati

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.