A Policoro, stando all’UNMIG, vi sarebbe un solo pozzo produttivo ed erogante, lo 001 bis dir in via Silvio Pellico, ed altri 4 produttivi ma non eroganti ed uno, Masseria Morano, non produttivo.
Dopo le nostre analisi del novembre 2015, ove trovammo pesante contaminazione da manganese, e valori consistenti di boro e zinco, in un pozzo abbandonato nella proprietà della famiglia Maggio, quest’ultima ha ripetuto le analisi con un altro laboratorio, estendendole ad altre sostanze, ed ha ritrovato oltre alla pesante contaminazione da ferro e manganese ( oltre 40 volte la soglia di legge per il primo ed oltre 10 per il secondo ), anche mercurio a 0,86 mcg/l, piombo a 6,6 ed idrocarburi a 52 mcg/l. Il mercurio è un contaminante altamente pericoloso, mobile e persistente nonchè raro, denotazione di un inquinamento quasi sempre industriale, che corredato a piombo ed idrocarburi dovrebbe immediatamente far scattare l’allerta ambientale sulla salute delle falde nella zona.
Oltre all’accorato appello pubblicato da JonicaTv oltre una settimana fa
continueremo con l’Avv. Bellizzi ed i cittadini della zona a pressare le autorità comunali affinchè anche l’attività mineraria metapontina non diventi un tabù. Occorre con urgenza usare le compensazioni ambientali per fare quello che Arpab non ha mai fatto ossia studiare:
- la subsidenza eventualmente verificatasi a ridosso delle aree pozzo lucane;
- la qualità geochimica delle falde superficiali e profonde;
- la fitotossicità dei valori già riscontrati dai privati, i quali accusano danni alle colture, idem per il discorso zootecnico, visto che nell’area pozzo si pascola da sempre;
- l’origine della contaminazione;
- la misurazione costante del radon in suddette aree;
E soprattutto occorre un controllo dei flussi del traffico e dei fluidi trasportati da e verso le aree pozzi, perchè la gente ha il diritto di sapere la completa e reale composizione chimica dei fluidi trasportati, come per esempio nel caso qui sotto fotografato:

L’indifferenza del Comune di Policoro, da sempre, su queste vicende ed impatti qualifica a pieno la miseria culturale della classe dirigente locale che continua ad abbandonare singole famiglie ad estenuanti lotte contro gigantesche aziende negli impreparati uffici giudiziari lucani. Faremo di tutto per convincere le autorità locali ad usare velocemente e fattivamente le compensazioni ambientali per questo genere di attività.