Vedere la rassegna stampa lucana è sempre raccapricciante. A Buongiorno Regione del 5 novembre grande spazio per lo show contro l’alunno cattivo, Tisci, che per le sue sparate toglie spazio ai veri problemi, quelli ambientali. Ma non basta, la “giornalista” Mariolina Notargiacomo nostra vecchia e stimata conoscenza, il cui acume analitico col tempo si è intorpidito nelle nebbie lucane invece che ignorarci, come tutti i cartacei lucani, dalle colonne della Nuova del Sud, “giornale” che ha incassato i soldi della pubblicità di Eni e Total, valuta le nostre analisi svolte col e per il Comune di Anzi, un “allarme montato ad arte.”

prima pagina della Nuova del Sud del 5 novembre

Di montato c’è la veste di informazione che ha la stampa locale, chiusa tra editori locali che coltivano più interessi e pubblicità imbarazzanti, tra precariato e mancanza di contraddittori e vere inchieste. Se l’allarme è montato allora si prefigurerebbe il reato di procurato allarme e la giornalista dovrebbe andarci a denunciare, idem il burocrate di Acquedotto Lucano che oltre ad una sequela di ovvietà non ha risposto ad uno solo dei nostri interrogativi. Aql ricordiamoci è quell’ente che non pubblica i dati, non risponde agli accessi agli atti, non accetta con Cova Contro i prelievi in contraddittorio, e non preleva secondo i migliori standard, anzi non è neanche capace di rilevare tutte le sostanze richieste dalla legge e deve ancora affidarsi nel 2021 a laboratori esterni, laboratori anche con qualche precedente giudiziario per pregressi reati in campo ambientale. Ammettiamolo fare i controlli in Basilicata sembra un ossimoro, e la vita di quei laboratori che decidono di fare bene ed autonomamente il loro lavoro non è semplice, le pressioni non mancano, pressioni che dai privati passano anche nell’ordine dei chimici, all’interno del quale alcuni membri col doppio incarico, pressano i dissidenti affinchè non accettino campioni da Cova Contro.

Nonostante dalla giornalista ci sia stato promesso spazio per una replica video all’interno della web-TV della Nuova è urgente precisare subito qualcosa sulle ovvietà e le omissioni proferite anche a nostro carico dall’amministratore di AQL, nominato dalla politica regionale:

  • gli amministratori cambiano anche velocemente le associazioni restano e sono la memorie dei fatti e dei misfatti;
  • la giornalista sminuisce la non potabilità della fontana Piscilo, usata da decine di persone a seconda del periodo dell’anno e degli eventi, fontana grazie alla quale l’amministratore di Aql ha confessato implicitamente che le sorgenti, quelle non afferenti alla rete AQL, in Basilicata non sono controllate da nessuno eppure sono acque demaniali/pubbliche sulle quali Arpab ed Ufficio Regionale Acque dovrebbero monitorare almeno i parametri fondamentali, invece no ognuno per sè, Dio per tutti e le analisi pubbliche per pochi fortunati o per quei pochi sindaci che si pongono il problema come quello di Anzi;
  • un contaminante anche se sotto soglia di legge non è detto che a lungo termine non sia un problema per la salute umana e comunque va rilevata l’origine e l’andamento stagionale/temporale;
  • dovrebbero esistere per legge europea-direttiva acque, delle classificazioni ecologiche degli invasi/laghi soprattutto se ad uso potabile, Arpab è inadempiente da quando la legge esiste, ovvero almeno dal 2006, Aql potabilizza acque non degnamente difese, basti ricordarsi la celebre intervista di Valeria Castellano all’ex presidente Marcello Pittella, oppure quella di Eugenio Bonanata, “Pertusillo cosa nostra”, giornalisti veri;
  • non è noto come si potabilizza e con quali sostanze, e non esiste un piano di ricerca dei sottoprodotti della sanificazione;
  • a monte della diga del Camastra vi sono impatti accertati e che non hanno mai avuto piena spiegazione;
  • la Nuova Del Sud dovrebbe dirci anche se ospitando pubblicità di AQL dopo sia credibilmente terza quando intervista AQL stesso;
  • riprovevole il silenzio dell’ordine dei giornalisti regionale, da anni riceviamo manipolazioni, delegittimazioni ed ogni sorta di trucchetto per vedere sminuito il nostro lavoro dai cosiddetti esperti dell’informazione, da anni scrivono titoli e notizie o infondate o divergenti dal reale contenuto delle fonti, zero contraddittorio, nessun pluralismo, nessuna domanda scomoda ai potenti ed anche zero trasparenza sugli introiti pubblicitari da loro incassati. Però usano le nostre foto senza citarci e senza pagarci ovviamente.

Replicheremo punto per punto alle ingiurie ricevute, alle pacchiane omissioni e distrazioni, e ci piacerebbe avere un contraddittorio pubblico con AQL organizzato dal giornale stesso.