I satelliti come spettrometri istantanei, più rapidi rispetto alle analisi chimiche ma non sostitutivi delle stesse: dal convegno del 21 maggio presso la sede del CNR di Roma al quale Cova Contro è stata ufficialmente invitata è emersa la proposta di una nuova metodica per i monitoraggi ambientali degli specchi idrici parallelamente sono stati sbugiardati i monitoraggi ambientali della Regione Basilicata.

Ciò che si fa in altre nazioni e che Cova Contro caldeggia da anni, permetterebbe in Basilicata grazie alle recenti tecnologie di poter avere una conoscenza aggiornata dello stato di salute degli specchi idrici con un intervallo di tempo di pochissimi giorni tra l’acquisizione dell’immagine satellitare e la sua corretta interpretazione, quindi un esame che potrebbe essere molto più veloce ed esteso dei referti di laboratorio ma al contempo non andrebbe a sostituire questi ultimi ma a coadiuvarli, infatti le analisi svolte da Cova Contro e da Liberiamo la Basilicata durante la fioritura algale del 2017 nel Pertusillo sono state annoverate in uno studio scientifico di prossima pubblicazione ed illustrato pochi giorni fa a Roma dalla Dott.sa Milena Bruno dell’ISS.

Nel progetto Cyano Alert ( rilevazione satellitare delle fioritura di cianobatteri tossici sugli specchi d’acqua ) è rientrato anche il Pertusillo descritto dalla scienziata Milena Bruno con le seguenti parole:”… in seguito allo sversamento massiccio di petrolio…” si è modificata la comunità batterica dell’invaso. Il satellite Sentinel 2 nel 2017 ha ripreso dalla spazio lo spostamento degli idrocarburi nello specchio d’acqua la cui origine ed intensità variava nel tempo. “…Le fioriture algali si sono sovrapposte agli sversamenti, protette dai loro predatori, lo zooplancton, questi ultimi uccisi dagli idrocarburi, esse ( le alghe – ndr ) scomponevano gli idrocarburi totali nutrendosi della componente azotata degli stessi. Le alghe verdi si formavano in meno di una settimana dallo sversamento…”.

Ogni circa 4 – 5 mesi Sentinel 2 ha rilevato intromissioni di idrocarburi nello specchio dell’invaso lucano. La comunità batterica locale, sempre stando alla Dott.sa Bruno, “…si è auto-selezionata specializzando le specie divora-idrocarburi…”. Su questo studio Eni e politica non sono riusciti a mettere le mani, per fortuna, grazie alla grande indipendenza e lungimiranza di autentici servitori non solo della scienza libera ma dello Stato, quali Milena Bruno che in silenzio e lontano dai riflettori tanto ha rischiato per la Basilicata negli anni passati. Quindi il satellite ha smentito in pochi secondi le bugie reiterate di Arpab e di Pittella e dei loro manutengoli ambientalisti, come Maurizio Bolognetti il quale nella biblioteca di Moliterno affermò dinanzi a Iannicelli e Pittella che apprezzava e condivideva quanto messo in campo dalla Regione per monitorare gli effetti dello sversamento di greggio, falso perchè oltre ad aver ignorato i satelliti, metodica da noi già proposta all’Ass. Pietrantuono, hanno ignorato anche l’utilizzo ben più economico ed immediato dei traccianti atossici che se rilasciati incondizionatamente dal punto delle presunte perdite avrebbero potuto ricostruire in poche ore/giorni il tragitto del petrolio perso, per non parlare delle analisi come sempre mal svolte dall’Arpab che per mesi non trovò idrocarburi nonostante i risultati delle associazioni, queste ultime citate nello studio internazionale di prossima pubblicazione.

Quindi ora la scienza conferma che a seguito anche di sversamenti idrici di idrocarburi si possono innescare fioriture algali non tossiche, un vero bio-indicatore, e grazie allo studio Cyanoalert si potrà anche visionare la sovrapposizione tra clorofilla A, altro marcatore, ed idrocarburi. Nel 2017 mentre Pittella ci definiva “cittadini con la provetta” dicendo che erano solo alghe a colorare il Pertusillo mentre noi trovavamo contemporaneamente idrocarburi in tutti i campioni, dallo spazio senza scavare piezometri, senza emungere acque di falde e senza azzardare fantasiose ricostruzioni ( ricordiamoci le ridicole conferenze stampa di Pitella e dell’Arpab che a priori escludevano impatti sul Pertusillo con Palma che andava in TV a non dire nulla come al solito ) bastava spendere poche migliaia di euro e chiedere ad un tecnico specializzato di scaricare ed interpretare immagini satellitari che attenzione sul web sono ed erano GRATIS! Adesso oltre a bloccare preventivamente l’attività petrolifera andrebbe fatto anche un censimento che differenzi gli affioramenti naturali di petrolio dal resto, tipizzando soprattutto gli idrocarburi tra petrogenici ed antropogenici.

le immagini che saranno disponibile quando lo studio verrà pubblicato per intero mostrano nel 2017 che i punti di intromissione degli idrocarburi nel Pertusillo sono diversi e ricalcano in parte la casistica storica nota: sponda Grumento, punto innesto Agri, un anomalo punto al centro dello specchio d’acqua, ed il margine petrolizzato di Montemurro. Ovviamente il flusso porta a febbraio 2017 una notevole concentrazione di idrocarburi nel corpo diga a ridosso del muro.

Ringraziamo la Dott.sa Milena Bruno che in tante situazioni, da sola, ha fronteggiato pericoli ed avversità, a Lei la nostra gratitudine, un sentimento che ci fa ricordare come dovrebbero funzionare le istituzioni e come questa nazione dovrebbe tutelare salute e conoscenza all’insegna di uno stato etico che invece è sparito per mero profitto privato. Ringraziamo Striscia la Notizia che due anni fa pagò le prime analisi genomiche sulla comunità batterica del Pertusillo, analisi che non potemmo proseguire ed approfondire perchè l’esperto trovato, un ordinario dell’università di Firenze, ci ha reiteratamente abbandonato per strada senza spiegazioni ufficiali e comprovabili, caso non isolato perchè il primo ricercatore “precario” che isolò batteri degradatori degli idrocarburi nel Pertusillo diversi anni fa ebbe paura di pubblicare la sua ricerca.

L’incontro del 21 maggio a Roma è stato organizzato da Accademia Kronos e sponsorizzato dalla Berg spa.