Da fonti attendibili e vicine ai fatti ed ai luoghi in questione, abbiamo appreso che il corpo dell’Ing. Griffa, ex dipendente ENI presso il Cova di Viggiano, non avrebbe ricevuto nè esame autoptico, nè tossicologico, ma il dato è ancora in via di conferma. Inoltre come riportano alcune fonti, la scena del ritrovamento del cadavere sarebbe stata modificata dopo il primo passaggio dei carabinieri del posto.

Non sappiamo se e verso chi il cellulare dell’Ing. Griffa sia stato usato e per quanto tempo prima della sua morte, quali celle ed utenze abbia agganciato. Insomma tutto il quadro appare fosco, ma noi stiamo cercando di acquisire informazioni con le nostre forze, senza avere “talpe col timer” nelle procure o nei tribunali.
Non crediamo così facilmente e ciecamente nel suicidio, non sappiamo come sono state fatte le indagine e se è stata tutelata l’integrità di tutte le prove, ma come abbiamo sempre detto questa è la maledizione dei reati ambientali: parti con un dato od un fatto circoscritto ed apparentemente limitato od insignificante, e ti trovi contro mafie e lobby. Noi come sempre non molliamo ed andremo avanti anche su questo caso.