Ossigeno per l’informazione attraverso il suo sportello legale ed il supporto dell’Avv. Andrea Di Pietro, ha conferito a Cova Contro un bonus di 800 euro per le spese legali, individuando come causa da sostenere quella intentataci dal consigliere comunale di Policoro, l’Avv. Gianni Di Pierri, che ha querelato il legale rappresentate di Cova Contro, reo di aver espresso un giudizio politico sul ricorso redatto dall’Avv. Di Pierri contro lo scioglimento per mafia del Comune di Scanzano Jonico.
I servizi di assistenza legale di Ossigeno sono finanziati da Media Legal Defence Initiative (MLDI), la ONG di Londra che aiuta i reporter di tutto il mondo a difendere i loro diritti e per Cova Contro è l’ennesimo riconoscimento esterno sulla qualità ed il coraggio del nostro impegno sociale. L’Ufficio Legale di Ossigeno è coordinato dall’Avvocato Andrea Di Pietro, esperto in diritto dell’Informazione e della Comunicazione e consulente legale di Ossigeno per l’Informazione che mesi fa si è gentilmente messo a disposizione dopo aver letto la quantità abnorme di procedimenti a nostro carico.
Siamo entrati in contatto con Ossigeno nel 2018, quando uno dei fratelli Pellini, aveva querelato me ed il mio direttore dell’epoca per un articolo su Arpab dopo terminato con un proscioglimento. Siamo altresì onorati di rientrare nella lista degli assistiti da Ossigeno, ove troviamo giornalisti e blogger di livello, che rischiano la propria fedina penale, la propria incolumità fisica ed il proprio patrimonio per difendere la loro libertà di espressione ed il diritto di cronaca. Consigliamo a tutti di leggere le loro storie personali e giudiziarie, sono uno spaccato di devianze e soprusi raccapriccianti: procure che intercettano i giornalisti per risalire alle loro fonti, pubblici ufficiali che abusano del loro potere per bloccare le riprese, serial killer e magistrati che chiedono i danni più improbabili ai cronisti.
Cova Contro ringrazia profondamente Ossigeno per L’informazione per il supporto economico e professionale offerto, ma soprattutto per il supporto morale, la condivisione del nostro operato di citizen journalism, solidarietà che purtroppo ancora ci manca dai giornalisti lucani. Il bonus di Ossigeno è anche prova dell’ingiustificabile difficoltà di fare libera stampa in Italia, di una democrazia che si definisce tale senza tutelare davvero il diritto di cronaca ed omettendo di regolamentare e punire le liti temerarie e l’uso intimidatorio della giustizia (SLAPP).
Occorre riformare l’iter giudiziario del reato di diffamazione, “…dando valore alle rettifiche e alle smentite, imponendo cauzioni contro le liti temerarie, levando la competenza ai tribunali dove risiedono i denuncianti e soprattutto distinguendo i fatti falsi e gli insulti (che, senza rettifiche e scuse date con evidenza, vanno sanzionati) dalle opinioni critiche e dalle battute satiriche (che devono essere sempre legittime) – ha commentato ancora Travaglio nel suo articolo rivolto ai lettori della testata – . Oppure noi smettiamo di scrivere cose vere e di criticare chi lo merita. Ma in questo caso verrebbe meno la ragione stessa del nostro mestiere, almeno per come lo intendiamo noi” cit. Marco Travaglio
Per Cova Contro in questo anno è aumentato il tasso di rinvii a giudizio, riceviamo querele persecutorie gestite a loro volta anche da magistrati coinvolti in rapporti privati con i querelanti, anneghiamo nell’incompatibilità e nell’impunità totale, ed anche quando abbiamo ricevuto allusioni pubbliche sulla nostra morte esse sono state subito archiviate, invece le querele a nostro carico arrivano sempre più a giudizio. Viviamo un contesto predatorio che di democratico ha solo le macerie, andiamo avanti grazie all’amore per il nostro territorio, alla pressione mediatica che riusciamo ad attivare, ai legali che ci supportano, alle numerose polizze assicurative che stipuliamo, scriviamo da cittadini non da giornalisti, non abbiamo un ordine professionale alle spalle o un editore, ci difendiamo con le nostre forze, fino ad oggi oltre 20 querele e zero condanne ma nell’aria temiamo che qualcuno nei tribunali lucani stia lavorando comunque per condannarci. Diamo fastidio e devono screditarci ma noi andiamo avanti consci del contesto, basti vedere infatti le pochissime segnalazioni giunte dalla Basilicata ad Ossigeno. La realtà è ben più grave ma in Basilicata tolti i pochi noti, buona parte del contesto informativo lucano si è adeguato al sistema di potere locale, alimentato da precariato, paghe inesistenti, editori claudicanti ed una politica che con pochi imprenditori, multinazionali incluse, controlla editoria e bilanci.
Per chiedere assistenza legale scrivere all’indirizzo di posta elettronica: sportellolegaleossigeno@gmail.com
