La scheda allegata, frutto della nostra attività di ricerca e scoperta, ruota intorno ai dati satellitari elaborati a seguito dell’attività di fotointerpretazione. I software impiegati per l’analisi sono: Envi 5.6.2., SNAP, QGIS 3.24.3. La situazione al 25 dicembre sembra denotare una presenza di idrocarburi maggiore dello sversamento del 2017, concomitante alla fioritura algale dell’epoca. Da questo fenomeno sono gemmate ad oggi tre pubblicazioni scientifiche che hanno confermato dal 2021 in poi quanto da noi segnalato nel 2017 fosse vero. All’epoca le autorità negarono, senza neanche analisi pronte, la presenza di idrocarburi, separando in maniera errata la fioritura algale (che noi di Cova Contro documentammo per primi) dallo sversamento petrolifero, attestato in più punti e periodi. Arpab all’epoca negò ogni problema, però a pochi mesi di distanza anche loro rilevarono idrocarburi senza mai definire fonte e tipologia degli stessi. Le fioriture algali possono essere indotte dalla componente azotata, ed essere così una sorta di sintomo dell’esposizione dell’invaso a determinate contaminazioni, come studiato ampiamente in ambito metagenomico ove i batteri presenti sono delle cartine di tornasole di esposizione a determinati inquinanti. L’anomalia in ambito ottico persiste da diversi giorni, con immagini che documentano anomale chiazze dal 27 dicembre, ma col satellite Sentinel 2 l’anomalia risulta ancora precedente. Siamo in attesa delle analisi chimiche/microbiologiche e genetiche sulla comunità batterica presente nell’acqua campionata in data 28/12 sponda Montemurro a ridosso di una delle chiazze. Cova Contro da oltre due anni collabora con due diverse equipè scientifiche (ISS e Università di Firenze) per elaborare nuove strategie di monitoraggio ambientale che coniughino: telerilevamento satellitare, studio genetico delle comunità batteriche incrociate con la verità a terra, ovvero analisi chimiche ed impiego di droni. Segnaliamo altresì che la dinamica della anomalie/spills appare sempre la stessa, ovvero l’anomalia proviene sempre dal margine ovest dell’invaso, ossia dalle sponde di Grumento/innesto Agri. A tal proposito interessante notare come sia quello il versante maggiormente petrolizzato, ed interessato da diverse infrastrutture petrolifere che proprio in quell’area, cluster Monte Alpi, ha dato in passato problemi di dispersione, accumulo asfalteni etc nella rete di oleodotti (Spartaco in merito – qui). Inoltre l’invaso avrebbe subito una manovra di svuotamento proprio i primi giorni di dicembre, tutte variabili che in questa situazione andrebbero approfondite con appositi tavoli tecnici. Cova Contro si è messa a disposizione delle autorità per offrire tutte le nostre risorse per identificare la causa dell’anomalia e prevenirla in futuro.





Immagini del 29 dicembre ore 11:47


