La conferenza stampa di Marcello Pittella è lenta, noiosa e menzognera. Le “cose buone” fatte secondo lui sono dettate dal buon senso e dalle contingenze, nonchè dai soldi a disposizione e vincolati a determinati usi, obiettivi non certo dettati da innate abilità di lungimirante statista, e le poche cose buone fatte sono ordinaria amministrazione, il minimo sindacale, la logica conseguenza, il problema è che Pittella elogia la ciliegina perchè gli manca la torta.
Quel buono fatto è davvero poca cosa rispetto alle omissioni, alle connivenze, all’incapacità e all’antidemocraticità mostrata dalla sua giunta e dai suoi dirigenti. Basti vedere la totale assenza di incontri pubblici sulla tematica petrolifera, anzi le associazioni estromesse da ogni conferenza di servizi.
Nella conferenza Pittella ci fa capire che l’ISS valuterà la Vis del CNR, quindi valutazioni su valutazioni per continuare ad assecondare gli amici petrolieri e perdere tempo; tanti i progetti di monitoraggio ambientali e sanitari promessi, nessuno concluso, peccato che Pittella non dica che sia tutto a controllo politico; per Pittella l’Arpab è stata potenziata da interinali che con contratto a termine quale libertà di giudizio ed azione potranno mai avere con un Arpab sempre a controllo politico ed ancora priva di strumentazione e libertà? ; Pittella elenca i 4 no ai rispettivi permessi di ricerca ma dimentica di dire che non abbiamo i mezzi per sostenere i SI dati ai petrolieri, no comment sui bilanci, regionali e comunali, ormai schiavi del petrolio.
Lento ed innocuo, come al solito, l’intervento del presidente dell’ordine dei giornalisti, Sammartino della Gazzetta, che più che da giornalista fa un intervento da cittadino ben augurante della giunta Pittella, lui parla di etica e deontologia giornalistica, in una regione asservita dove sulla stampa c’è la paura di fare satira, editoriali pungenti e domande scomode e poi ci ricordiamo della deontologia? Passaggi incomprensibili sulla legge sull’editoria promessa dal primissimo Pittella e che in molti sembrano aspettare col cappello in mano. Giornalisti che a Pittella danno del tu durante la conferenza, come Umberto Avallone che si occupa di sport solitamente con qualche capatina recente sull’Itrec, con scarsi risultati, e che ricorda i trascorsi sportivi con Pittella, chiedendo tra una carezza ed una coccola al presidente una legge sull’editoria, praticamente un tavolo sindacale ove chiedere al padrone condizioni migliori, ovvio nel rispetto della libertà di stampa!!!
Leo Amato è l’unico che mette in difficoltà Pittella, con domande mirate sui lavori di Piazza Visitazione a Matera e sui rapporti con Nicola Benedetto, nonché gli accordi con la Puglia relativamente ai costi del Frecciarossa: parte un botta e risposta ( da un’ora e 39 in poi ) nel quale Pittella dice che relativamente ad alcuni articoli passati del giornalista “… dovrei prendere il bazooka …” ma nella omertosa Basilicata i giornalisti rimangono in ordine dinanzi queste parole, meglio prenderla ironicamente.
Alla fine quindi la libertà di stampa dovrebbe garantirla la Regione, lo vogliono i giornalisti, lo vuole il Sistema Basilicata, lo vogliono mafie ed inquinatori. Dopo la sindrome di Stoccolma sdoganiamo la sindrome dell’ufficio stampa, di Regione o ENI a seconda dell’utilità.
Pittella non parla del dimensionamento scolastico, dei piani di tutela ambientali che mancano ( mancano tutti i piani regionali dall’acqua all’aria ), degli smembramenti sanitari avvenuti in silenzio e del furto verso le guardie mediche o della mancanza di sorveglianza notturna nei presidi ospedalieri, del problema idrico che nei prossimi mesi rischia di acuirsi con questa siccità, dell’aumento di fenomeni criminali in alcune zone della Regione, del gasdotto Eastmed, delle bonifiche che non arrivano e dei mostri fuori-controlli come il CSI di Potenza ed il suo debito cronico, e qualche altro centinaio di problemi ma Marcello ha le spalle coperte, del resto oltre che tra i giornalisti anche tra i magistrati ha qualche amico nonostante tutto.