Uno degli aspetti più delicati del nostro lavoro è denunciare i controllori, le loro omissioni o le loro discutibili sovrapposizioni o aderenze con interessi altri. Di poco tempo fa la notizia ripresa dalla NuovadelSud, che l’ex Generale dell’Arma, Guido Conti, con un lungo ed onorevole curriculum nell’ambito dei reati ambientali, lavora dall’1 novembre c.a. per Total.

La notizia mi ha schifato un pò, perchè nelle moderne democrazie la libertà dell’individuo dovrebbe avere un limite, soprattutto quando l’individuo ha gestito conoscenze e dinamiche di strutture che dovrebbero controllare proprio i reati delle multinazionali. Total ha fatto una bella mossa: si è messa a “libro paga” un ex-controllore acquisendo sia parte dell’aurea di rettitudine del professionista, ed oltre alla luce riflessa, acquisendo anche potenzialmente il know-how dell’ex generale così il controllato potrebbe meglio capire come non funzionano i controllori?!
In Basilicata è da anni che nelle sedi opportune segnaliamo la strana condotta di alcuni esponenti dell’Arma, ed affini, con episodi visivamente meno impattanti come quello accaduto a Bolognetti, ma più subdoli e pericolosi. Diciotto mesi fa circa venimmo a conoscenza, testimoni alla mano, di un maresciallo che in Val d’Agri si piazzava la figlia, senza patente, in un istituto di vigilanza locale attenzionato dalla DDA e che lavora nell’indotto petrolifero, oltre a fare da “intermediario” tra alcune aziende filo-oil e disoccupati locali, ma le parole che più mi scandalizzarono furono quelle del capitano di Viggiano, Rocco De Paola, il quale quando vennero rinvenuti fusti di fluidi da perforazione nei terreni di Corleto attigui al pozzo Tempa Rossa 1, tranquillizzò tutti senza avere analisi alla mano e soprattutto definendo “speculatori” coloro che denunciavano l’inquinamento della zona; inquinamento in seguito ampiamente confermato nella sua gravità dalle analisi, e non dalle chiacchiere di paggi in divisa. A questo aggiungiamo il recente show della supercazzola tenuto dal Gen. Di Palma a Scanzano.

Ancora oggi le parole di De Paola mi fanno vomitare, un disgusto equiparato solo dalla rabbia che ancora mi provocano, ma al Gen. Conti, chiederei un parere su tutto l’inquinamento della zona di Corleto, sui limiti delle leggi ambientali e sulle miopie della magistratura in tal senso, il problema è che non è chiaro se risponderebbe da dipendente Total o da cittadino nonchè ex-generale, ammesso che nell’Arma si diventi un ex. E chissà quando e come la Total ha avvicinato il generale Conti? Occorre fermare questo mercato tra controllori e controllati, e forse dovrebbe essere in qualche modo inibito il passaggio di servitori dello Stato da una causa all’altra, troppo rischiosa l’eventuale migrazione di dati ed informazioni sensibili.

Ciliegina sul disgusto, leggere la determina di nomina di Luigi Gay, magistrato protagonista dell’inchiesta contro ENI, che ha ricevuto la nomina di commissario regionale anti-racket dalla mano di Pittella, determina che sotto alleghiamo. Non siamo a conoscenza degli sviluppi, ma speriamo che Gay abbia rifiutato, e speriamo in futuro che anche i magistrati, almeno quelli in carica, smettano di partecipare ed apparire in pubblico al fianco degli indagati in presunti eventi culturali.
Proprio stamane l‘ex generale Conti ha cancellato un post che riproponiamo qui sotto, ove lui giustificava le trivellazioni lucane in perfetto ma vetusto politichese, per poi cancellare il post. Meno male che è esperto di sicurezza Conti, prima uscita, primi errori, sicuramente nella comunicazione Total gli insegnerà qualcosa. Speriamo di avere un pubblico confronto anche con Conti, prima o poi.