Grazie a Marco Marzaduri, psicologo e psicoterapeuta nonchè hacker già intervistato in passato da Report, siamo riusciti ad aprire anche una pista lucana sui celebri “Panama papers”. Abbiamo letto le 497 pagine della lista clienti dello studio legale panamense dell’Avv. Caporaso, elenco gentilmente e prontamente fornitoci dal Dott. Marzaduri, al fine di verificare la presenza di residenti lucani negli elenchi, corregionali che effettivamente seppur in pochissimi, non mancano, infatti abbiamo rilevato conti panamensi intestati a:

  • Calogero Acquisto residente a Barile,
  • Vito Carcuro residente a Genzano di Lucania,
  • Biagio Disisto residente a Stigliano, l’unico lucano con due distinti conti correnti intestati;
  • Roberto Luceri residente a Matera,
  • Federica  Sacchetti residente a Matera,
  • Luca Tataranni residente a Matera.

Nei tabulati fornitici dal Dott. Marzaduri vi sono cellulari, mail, indirizzi e numerosi altri dati personali dei correntisti lucano-panamensi. Con questi dati abbiamo svolto approfondimenti autonomi e le conferme non sono mancate. Infatti alcuni di questi nomi sopra elencati hanno confermato, non subito, di aver fatto in passato dei bonifici verso l’Avv. Caporaso, altri si dichiarano completamente estranei alla vicenda, pur confermando la veridicità dei dati riportati nelle tabelle del Dott. Marzaduri, altri invece non hanno risposto.

Il dato di per sè non dice nulla di grave, però fa riflettere: come può un avvocato italiano trasferitosi a Panama per attirare capitali verso un paradiso fiscale, avere nel suo database gli indirizzi, i cellulari, le mail ed altri dati anagrafici di lucani che in alcuni casi hanno anche oltre 60 anni di età e si dicono sinceramente all’oscuro di tutto pur confermando la veridicità dei dati in nostro possesso? Furto di identità? Furto di dati? Prestanome? Nonostante il Dott. Marzaduri abbia consegnato tempo fa questo elenco alla Guardia di Finanza di Catania, e nonostante lo stesso Paolo Mondani abbia scovato tra questi elenchi sorvegliati speciali o parenti dei Casalesi, la mia testa viaggia verso quei fondi neri e quelle mazzette che mai si ritrovano in Basilicata. I soldi sporchi del petrolio, dei rifiuti, della corruzione, le mazzette per gli omessi controlli e per gli appalti pilotati, dove sono? Possibile che tanti colletti bianchi omettano le loro funzioni solo per amicizia o gratitudine per il posto di lavoro dato al parente?

Chissà, forse dovremmo chiedere alla Commissione dei Lucani all’Estero, che ha anche una sede a Panama ( oltre che in Lussemburgo e Svizzera tra i vari paradisi ), un parere su queste dinamiche che conducono le liquidità di anziani residenti dell’entroterra lucano verso conti panamensi. Come stanare gli eventuali prestanome ed il riciclaggio dei soldi sporchi? Come mai il problema dei paradisi fiscali sembra uscito dall’agenda anche elettorale?

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-8204c85f-5a47-4057-be0e-59602747b3ce.html

 

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.