Le minacce ad un agricoltore del Metapontino: “ se continui a dare fastidio fai la fine dei tronchi”.
di Giorgio Santoriello
foto di Giuseppe Ruggieri
Se in Italia si facessero le bonifiche e gli studi epidemiologici con la stessa efficienza con cui sono stati tagliati centinaia di alberi tra Nova Siri e Metaponto a quest’ora saremmo una nazione modello in tematiche ambientali.
Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da diversi cittadini del Metapontino, una su tutte ci ha colpito, e ve la mostriamo in trascrizione, al fine di tutelare l’anonimato dell’agricoltore. Il fatto è già stato notificato ai carabinieri.
A(agricoltore): qua siamo invasi, ci sono persone che fanno finta di non vedere……..ma pure le forze dell’ordine, non ti fidare di nessuno…..
B(io): no ma pure io, perché se le forze dell’ordine non tutelano (l’anonimato ndr) le persone che chiamano (che segnalano) allora così loro ci consegnano nelle mani di chi ipoteticamente viola la legge…..
A:….io non devo fare più niente con L….. (nome di un’associazione antimafia), mò per gli eucalipto (alberi tagliati a Nova Siri Scalo) ho chiamato la Forestale (CFS) e se ne so fregati altamente come anche i carabinieri che mi hanno fatto nu cazziatone perché li ho chiamati……omissis…..sembra che la legge c’è solo per i mafiosi
B: ti mettono nella condizione di non segnalare o di fare esposti anonimi
omissis
A: da me so venuti, per la battaglia delle piante, in un modo elegante, là c’è un grosso business contributi pubblici e vendita della materia prima…..i calabresi hanno preso al volo sta palla. Io sono andato gentilmente a chiedere a sta gente ( chi tagliava gli alberi ) cosa stavano facendo ehh mi hanno aggredito ed ho chiamato la forestale e non hanno fatto niente……hanno continuato a tagliare ehh….mhh alla fine è venuto uno del mio paese e mi ha detto: omissis……siamo paesani, siamo amici e se vedi quel tipo di camion con quel tipo di segnale girati dall’altro lato o ti fanno fare la fine dei tronchi, che ti macinano nell’attrezzo e là non ti trova più nessuno.
B: noo, e questa cosa l’hanno detta a te personalmente?
A: si, si, si. Più che minaccia era sottoforma di elegante consiglio, e io chè dovevo fa? Me lo sono preso………
B: ma questa persona era di …omissis?
A: si …omissis… (del mio paese) però lavora co sti calabresi….
B: ma chi è questo quà?
A: quando ci vediamo ti racconto
Dopo questa conversazione abbiamo contattato enti ed aziende ed informeremo i carabinieri delle informazioni raccolte. Purtroppo sugli albi pretori dei Comuni del Metapontino non è pubblicato granché e contattare telefonicamente gli uffici tecnici è spesso un vuoto tentativo. Vi aggiorneremo sugli sviluppi della vicenda, per avere i nomi precisi di appaltatori e subappaltanti, se avessero il certificato antimafia, come sono stati aggiudicati i lavori, la scelta dei subappaltatori nel Metapontino e se si ritengano soddisfatti del loro lavoro visto che dalle foto pare che l’impianto radicale e la base del tronco siano stati abbandonati comunque in stato precario. Interessante sarà anche capire altresì che fine fa il legname asportato e quali margini di guadagno ci sono sia sull’abbattimento che sulla vendita del legname.
Onore quindi al gesto della signora Silvana e riflettiamo anche sul bellissimo pezzo di Alba Gallo che giustamente ci ricorda l’ipocrisia di considerare un albero un problema di pubblica sicurezza, a differenza di una discarica o di un pozzo petrolifero. Piantare la legalità non basta, la sfida è farla diventare poi specie dominante.