Nuovi dati dal satellite Copernicus Sentinel-5P (TROPOMI) rivelano, in questo primo trimestre del 2021, una situazione stazionaria dell’inquinamento nell’aria, nello specifico le emissioni di biossido di azoto (NO2), gas tossico, sopra l’area tarantina. Mentre esiste una significativa riduzione nell’Italia settentrionale che coincide con il blocco anti Covid 19 a livello nazionale, su Taranto neanche la pandemia sembra migliorare i parametri ambientali.
E’ scientificamente corretto ricordare che il satellite Sentinel-5P fornisce dati ad alta risoluzione sui livelli di concentrazione per diversi gas traccia atmosferici (NO2, SO2, O3 e altri), misurati in mol/m2 all’interno della colonna d’aria complessiva o troposferica. L’immagine che segue, una gif animata, ci permette di apprezzare i valori di scala delle emissioni di biossido di azoto dal 1° gennaio 2021 al 31 marzo 2021.
Per ARPA Puglia, sembra nessun sforamento e per esempio per il 20 Aprile 2021, l’aria che si respira a Taranto è ottima per l’NO2.

Effettivamente anche i dati satellitari di Sentinel-5P del 20 Aprile 2021, anche se non totalmente, restituiscono un quadro quantomeno rassicurante.

Il giorno seguente, il 21 Aprile 2021, inesorabilmente la situazione precipita ed i valori registrati dal satellite Sentine-5P raggiungono il loro fondo scala massimo.

Il quadro dei dati delle centraline per il 21 Aprile 2021, il giorno dopo erano ancora non pervenuti nonostante il satellite avesse svolto un il suo lavoro quasi in tempo reale.

Una volta invece caricati sul sito (Arpa Puglia omette la data e l’ora di pubblicazione online dei dati) l’aria risulta ottima per il 21 aprile, in netto disaccordo con l’occhio del satellite:

Intanto la Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione nei riguardi dell’Italia per la non corretta applicazione della direttiva 2008/50/CE, per i superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite delle polveri fini Pm10 e del biossido di azoto. Dopo la recente condanna dell’ILVA gestione Riva, fa riflettere come anche alla luce del PNRR e del Recovery Fund l’efficientamento e la democratizzazione dei monitoraggi ambientali non sembra ancora una priorità. Noi di Cova Contro, riscontrate alcune “anomalie” tra i dati del satellite e quelli dell’ARPA Puglia, nel prossimo rapporto trimestrale, effettueremo nuovi approfondimenti comparativi ovviamente basilare sarà l’appoggio e l’interesse della cittadinanza locale.
