Abbiamo scritto tempo fa dello strano atteggiamento filo-Putin e filo-Azerbaijan di alcuni portavoce grillini, anche lucani. Pochi giorni fa lo stesso Travaglio ha scritto un editoriale in merito, ma nel 5 stelle locale, a fronte delle nostre richieste di chiarimento, da un paio di portavoce sono arrivati solo vuoti link di risposta oppure le solite frasi fatte, del tipo: “…l’export delle PMI italiane è vitale e le sanzioni alla Russia vanno tolte…” ma nessun portavoce accetta il confronto pubblico, sposando il metodo “Scaroni” che a Report ha sempre negato ogni confronto in diretta o intervista sugli affari ed i problemi di ENI.

Il ragionamento dal punto di vista economico non fa una piega, ossia vedere nell’Est un nuovo El Dorado, però il 5 stelle non può ragionare come tutti gli altri partiti, dovrebbe anteporre l’etica al business sempre e comunque, altrimenti quale sarebbe la differenza con la vecchia politica? Probabilmente non si dovrebbero mischiare le due cose e capire se sia lecito o meno fare affari con le “petro-dittature ammazza giornalisti”, frequentarne gli ambienti ed i salotti, ospitare con timore reverenziale i loro rappresentanti, altrimenti la gente sarà legittimata a pensare altro.

Ma anti-Putin è il leader di ALDE, Guy Verhofstadt, gruppo ove il 5 stelle europeo voleva confluire, eppure pochi mesi fa, durante la campagna referendaria costituzionale, i portavoce 5 stelle si recarono senza problema presso l’agenzia Sputnik a Mosca a parlare da lì di democrazia sostenendo il “NO”, ossia dal quartier generale della comunicazione filo-Putin, quale miglior pulpito!

A parlare di Sputnik, il megafono di Putin nel mondo occidentale e non solo, è stato anche l’Espresso: il tutto ha contribuito a farci pensare sulla presunta politica estera grillina, a dir poco incoerente e forse ingenuamente opportunista e disordinata, insomma un tabù. Lontani dagli USA ma vicini ad altri regimi ( Russia ed Azerbaijan ) che dagli USA copiano stili di vita e modelli di sviluppo per non parlare dell’appoggio di Putin alle elezioni di Trump e come riporta Riva su l’Espresso, Sputnik come in altre nazioni, anche in Italia si sarebbe “sbilanciata in chiave anti Renzi per favorire i 5 stelle”. Tutto questo per quali equilibri? Anche Putin vale uno, o vale un pò di più? Rimane difficile capire nel Movimento cosa diventi l’amico del mio nemico.