A luglio, avevamo contattato la Presidente dell’associazione Airtum,  D.ssa Lucia Mangone, per ottenere alcune risposte sul Registro Tumori della Basilicata. A dicembre, abbiamo finalmente ottenuto una risposta di cui è bene mettere a conoscenza i cittadini lucani.

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il CROB di Rionero in Vulture – fonte Wikipedia

Dalla Basilicata al Veneto ed al Friuli Venezia Giulia: come cambia un sistema di classificazione neoplastico

Osservando attentamente le schede di incidenza presentate dal Crob di Rionero abbiamo notato che solo il Registro Lucano presenta le patologie tumorali senza utilizzare la classificazione ICDX (X è una sigla numerica che indica la revisione), a differenza di quanto accade per altri registri su base regionale. La Dott.ssa Mangone, Presidente dell’Airtum, da una parte conferma che abbiamo visto giusto, dall’altra, fa notare come in alcune pubblicazioni indirizzate ad un pubblico non tecnico si evita di riportare i codici. Lieti che ci sia stata fornita una risposta a questo punto giriamo la domanda al Responsabile del registro Tumori lucano, Dr. Rocco Galasso e poniamo un ulteriore dubbio ad Airtum: Se il sistema di classificazione ICD10 nasce per associare ad ogni sede patologica un codice alfanumerico, come mai ai lucani non è consentito di leggere questa corrispondenza, i friuliani e i veneti sono forse più perspicaci?

Nel dubbio, miscellanea

Nel registro lucano, compare la voce “miscellanea“; non essendo presente, come sopra evidenziato, alcun codice identificativo, non è possibile capire quali siano le neoplasie identificate da questa voce.

Riportiamo per intero la preziosa indicazione, fornitaci dall’Airtum:

<< La sede “altre e non specificate sedi” – che corrisponde a miscellanea – è solitamente (e correttamente) riportata nelle pubblicazioni dei registri tumori (vedi ad esempio Cancer Incidence in 5 continents pubblicato dalla Agenzia internazionale di ricerca sul cancro).

Sono in questa categoria :

patologie di pazienti che arrivano alla diagnosi con tumori già metastatici (prevalentemente anziani e con molte comorbidità) per i quali puo’ essere difficile identificare la sede del tumore primitivo;

patologie relative a sedi tumorali piccole che non trovano spazio tra le 20-30 sedi solitamente pubblicate dai registri tumori (es: altri tumori dell’apparato respiratorio o digerente, come tumori del retro peritoneo)

E’ d’obbligo una riflessione: nelle schede presentate dal Crob di Rionero, la voce “miscellanea” è sempre seguita dall’ indicazione  “mal definite e metastasi“; ai non addetti ai lavori, potrebbero sembrare la stessa cosa. Lo sono o non lo sono? Al momento, mancando l’identificazione ICD10, ai lucani non è dato saperlo.

Diversa la situazione, per quanto attiene le  malattie mieloproliferative (MMPC) e le sindromi mielodispalstiche (SMDC): se in Basilicata vengono conteggiate insieme, in Veneto no. Anche in questo caso, ci abbiamo visto giusto e dall’Airtum ci confermano che le patologie citate possono essere classificate insieme.

Sotto al tappeto, la polvere: quei trend che il Crob di Rionero non ha ancora calcolato

Ad un occhio attento non sarà sfuggito che il nostro registro Tumori manca di alcuni indici epidemiologici importanti quali mortalità, sopravvivenza e prevalenza. Anche questa volta, l’Airtum prende atto della giusta osservazione. Se è vero che per la prevalenza, (indicatore relativo alle persone oggi residenti in un area che in passato si sono ammalate di tumore ) è necessario un trend temporale di diversi anni di registrazione come evidenzia la stessa D.ssa Mangone, è altresì vero che per un registro di nuova attivazione è possibile calcolare incidenza, mortalità e sopravvivenza. Questi ultimi due dati, al momento, non esistono nel nostro registro tumori, eppure devono. Che cosa ne pensa la nuova politica? Cosa hanno da dire in merito le associazioni a sostegno dei malati oncologici? Perchè nessun medico, in Basilicata, ha sollevato questa importante carenza?

Sono forse domande scomode? Si, con molta probabilità lo sono. Certo è che, se la politica e la sanità non saranno in grado, nel breve termine, di rispondere a queste esigenze così sentite, in una terra fin troppo martoriata dalle contaminazioni puntualmente insabbiate, e dall’omertà stimolata dai tanti contentini distribuiti, ne risponderanno ai cittadini lucani, ancor prima che alla magistratura.

Di Giusy Puppo

Studia e lotta per la terra che ama.