Il 16 maggio 2019 Criirad, rispettando le attese, inviava a Cova Contro ed al Comune di Rotondella la relazione finale sulla prima campagna di misurazioni ambientali ( svolta tra il 18 ed il 20 marzo ) a ridosso dell’Itrec di Trisaia. Da allora il Comune di Rotondella a fronte di numerosi solleciti, non ha ancora pubblicato sul proprio sito web la relazione, costata 20mila euro. All’appello manca solo l’analisi del miele, ultimo campione spedito al laboratorio francese pochi giorni fa a fronte dei numerosi e vani tentativi di prelevare 3 kg di pescato ( spigole e cozze ) per chiudere la prima campagna di analisi con un campione alimentare locale, potenziale bio-accumulatore.

Nonostante l’esiguità dell’importo, la consulenza, sotto allegata, ha raggiunto importanti conclusioni che riportiamo testualmente ed in sintesi:

1 – Radioattività anomala vicino la recinzione del sito ITREC: “…lungo la recinzione a nord e nord-ovest del sito ITREC su una distanza di più di 200 metri (…). Il flusso misurato a 1 metro dal suolo raggiunge 190-200 c/s ( conteggi per secondo ) vicino al dosimetro N°8, mentre è solo 60 c/s al dosimetro N° 5 a circa 800 metri ad est, e 80 c/s al dosimetro N° 10 a circa 500 metri più ad ovest. Si può vedere… che per i dosimetri N° 5, 6, 9 e 10, il valore del flusso di radiazioni gamma in contatto con il terreno è paragonabile o leggermente superiore a quello misurato ad 1 metro. D’altra parte, al dosimetro N° 7 e 8, i valori sono più alti a 1 metro dal suolo. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che ci sono sorgenti di radiazioni gamma all’interno del sito ITREC (probabilmente rifiuti radioattivi immagazzinati in vari capannoni). La radiazione gamma si diffonde nell’aria ambiente e raggiunge l’area della recinzione. Quando lo scintillometro viene messo a contatto con il terreno, parte di questa radiazione viene attenuata dal muro che supporta la recinzione (vedi foto a sinistra, pagina 3 per esempio). Quando il dispositivo è sollevato a 1 metro dal suolo, è più direttamente soggetto a queste radiazioni.  

2 – I dosimetri installati lungo la recinzione diluiscono il dato. ” L’esistenza di questa radioattività anomala vicino alla recinzione del sito ITREC non è indicata nei rapporti di monitoraggio pubblicati da SOGIN [SOGIN, 2017]. SOGIN non pubblica i risultati delle misurazioni effettuate con un dispositivo portatile spostato lungo la recinzione. Utilizza invece sensori fissi (dosimetri passivi che registrano il rateo di dose gamma espresso in nanoSievert all’ora : nSv/h). Ciò solleva la questione della scelta della posizione di questi dosimetri e della comunicazione al pubblico dei risultati di ciascun dosimetro. Come mostra l’estratto sotto, SOGIN pubblica solo il valore medio di tutti i dosimetri, il che ci porta a ignorare l’esistenza di settori con valori significativamente superiori alla media. “

3 – Mancanza di trasparenza per quanto riguarda l’elenco delle sostanze radioattive rilasciate e l’impatto dei gas nobili. ” Il sito nucleare ITREC è autorizzato a rilasciare un certo numero di sostanze radioattive nell’atmosfera. A priori questi rilasci sono fatti tramite un camino. Non abbiamo ( Criirad – ndr ) trovato un elenco dettagliato di tutte le sostanze radioattive rilasciate. Il decreto ministeriale MISE del 26 Luglio 2006 distingue due categorie: gas radioattivi e particolati radioattivi.
I limiti di scarico non sono dati per ogni sostanza radioattiva rilasciata, ma sono dati dall’equivalenza per il krypton 85 nella categoria di sostanze rilasciate come gassose e per il cesio 137 come particolati. Nel 2015 la quantità di gas radioattivi scaricati nell’atmosfera era di 6,87 millioni di millioni di Becquerel (Bq), un valore 3 milioni di volte superiore a quello dei particolati radioattivi: 2,07 millioni di Bq.
È importante verificare come queste sostanze radioattive si disperdano nell’aria – ambiente e misurare la loro concentrazione nell’aria vicino al suolo, dove può essere inalata dai residenti. La SOGIN fa un monitoraggio solamente della concentrazione dei particolati nell’aria ma non dà i dati sulla concentrazione dei gas radioattivi la cui radioattività negli scarichi è più di 3 millioni di volte superiore rispetto ai primi.”

4 – Mancanza di trasparenza nell’elenco delle sostanze radioattive rilasciate in mare e loro impatto. Il sito nucleare ITREC è autorizzato a rilasciare un certo numero di sostanze radioattive nel mare. Non abbiamo trovato un elenco dettagliato di tutte le sostanze radioattive rilasciate. Il decreto ministeriale MISE del 26 Luglio 2006 distingue 4 categorie: trizio (3H), stronzio 90, altre sostanze radioattive beta-gamma (per esempio cesio 137), sostanze radioattive alpha (per esempio uranio 238). … i limiti di scarico non sono forniti per ogni sostanza radioattiva rilasciata. Ad esempio, per i rilasci di radionuclidi che decadono emettendo particelle alfa, il decreto non specifica i valori di rilascio per gli isotopi alfa emittenti di torio e plutonio ma solo un valore equivalente per l’uranio naturale. Nel 2015, gli scarichi di trizio (H-3) e stronzio 90 hanno rappresentato rispettivamente 357 milioni di becquerel e 610 milioni di becquerel. Tuttavia, questi due radionuclidi non sono ricercati da SOGIN in pesci e molluschi. SOGIN indica nel suo piano di monitoraggio che sta misurando solo il cesio 137(…). Il piano di monitoraggio dell’impatto non è quindi coerente con la natura delle sostanze radioattive rilasciate ed è quindi in grado di mascherare determinati impatti. Tra il 2013 e il 2015, gli scarichi in mare di emettitori beta-gamma sono stati moltiplicati per 1,8 e gli scarichi di trizio e stronzio 90 sono stati moltiplicati per più di 2. Sarebbe utile avere dettagli sulla natura delle attività che hanno portato a questo forte aumento delle emissioni radioattive. “

Sempre per lo scarico marino a pag.11/36 secondo Criirad vi sarebbero anomalie nel conteggio dei beta-emettitori che risulterebbero diversi tra quelli dichiarati in tabella da Sogin e quelli calcolati da Criirad usando i dati Sogin. Scrive Criirad: “C’è quindi bisogno di chiarimenti sulla descrizione degli scarichi da parte di SOGIN. È necessario che SOGIN pubblichi le quantità rilasciate per ogni sostanza radioattiva.

Per il futuro cosa servirebbe:

  • prolungare nel tempo la misurazione dei raggi gamma che raggiungo la recinzione esterna Itrec;
  • uno studio più completo dell’impatto delle emissioni radioattive atmosferiche dal sito ITREC sui terreni circostanti, richiederebbe ulteriori controlli con: misure specifiche per la rilevazione di sostanze radioattive potenzialmente rilasciate nell’atmosfera che non possono essere rilevate mediante spettrometria gamma (ad esempio il trizio, lo stronzio 90 o il plutonio); più stazioni di campionamento a distanze crescenti dal camino e in vari settori angolari; più strati per stazione. Infatti, a seconda delle caratteristiche fisico-chimiche e granulometriche dei diversi terreni, le capacità di ritenzione dei radionuclidi e la loro velocità di migrazione nel tempo, quindi la loro profondità di penetrazione può essere molto diversa;
  • implementare i monitoraggi con carotaggi di profondità ed altre metodiche di analisi più specifiche.

Criirad ha avanzato delle raccomandazioni per il Comune di Rotondella nei confronti di Sogin, che facciamo nostre:

  • Spiegazioni sull’origine del aumento del flusso di radiazioni gamma nelle vicinanze della recinzione nord – nordovest del sito ITREC;
  • Fornire il piano di attuazione di tutti i dosimetri gamma impiantati sulla recinzione del sito ed all’interno del medesimo;
  • Fornire i risultati della mappatura radiometrica effettuata all’interno del sito ITREC;  Fornire i risultati dettagliati delle misurazioni della dose gamma per ciascun dosimetro, nel periodo 2016-2018;
  • Fornire l’elenco completo delle sostanze radioattive immesse nell’atmosfera nel periodo 2016-2018; specificando per ciascuna sostanza l’attività totale scaricata e la metodologia di misurazione utilizzata per valutare l’attività;
  • Capire se SOGIN disponga di stazioni di campionamento dell’aria a livello del suolo per verificare l’attività dei gas nobili radioattivi nell’aria inalata da lavoratori e residenti;
  • Fornire l’elenco completo delle sostanze radioattive rilasciate nel mare nel periodo 2016-2018, specificando per ciascuna sostanza l’attività totale scaricata e la metodologia di misurazione utilizzata per valutare l’attività. In particolare, riguarda le emissioni di cesio-137 e degli isotopi emittenti alfa di plutonio e torio, ma in generale di tutti i prodotti di fissione, prodotti di attivazione e transuranici;
  • Spiegazioni sulle motivazioni che hanno portato, tra il 2013 e il 2015, gli scarichi in mare di emettitori betagamma ad essere moltiplicati per 1,8 e gli scarichi di trizio e stronzio 90 ad essere moltiplicati per più di 2;
  • Spiegazioni sui motivi per i quali SOGIN non controlli la contaminazione di pesci e molluschi con trizio e stronzio 90 nonostante la loro preponderanza negli scarichi radioattivi in mare;
  • Specificare la posizione esatta dell’ex punto di sbocco dello scarico Oxygest nel fiume Sinni e fornire la composizione dettagliata delle emissioni radioattive annuali effettuate tramite questa stazione;
  • Fornire i risultati dettagliati delle analisi radiologiche dei sedimenti presso la stazione Oxygest e dei sedimenti del fiume Sinni a monte e a valle del punto di scarico di OXYGEST nell’ambiente (prima dell’inizio degli scarichi e negli ultimi tre anni durante i quali sono stati effettuati i rilasci );
  • Fornire l’elenco e la posizione su mappa di tutti i pozzi, piezometri e fonti d’acqua all’interno del sito ENEA-Trisaia e nell’ambiente circostante (entro i 2 km dalla recinzione ENEA ), nonché i risultati dettagliati delle analisi radiologiche e chimiche degli ultimi 3 anni.

Le priorità nei progetti futuri:

  • Approfondimento sull’origine e gli effetti dell’irradiazione gamma esterna al recinto del sito ITREC;
  • Studio dell’impatto delle emissioni dei gas nobili radioattivi scaricati nell’atmosfera;
  • Verifica delle caratteristiche radiologiche dell’acqua piovana e dei sedimenti nel punto di scarico di queste acque nell’ambiente;
  • Condurre controlli sulle acque sotterranee all’interno del sito e nell’ambiente circostante;
  • Condurre controlli sull’ambiente marino (pesci, molluschi e sedimenti a ridosso della condotta di scarico in mare).

Aspettiamo segni di vita dalla nuova giunta Palazzo, alla luce anche dei proclami elettorali. Quanto scritto da Criirad denota:

  • la fondatezza delle nostre denunce circa le lacune di Sogin e dei suoi controllori;
  • l’inadeguatezza tecnica dell’Arpab e di Ispra che in questi anni non hanno mai ufficialmente sollevato quanto invece evidenziato da Criirad in pochi mesi;
  • l’importanza di avviare con Criirad una collaborazione costante e spinta, sin all’interno dell’Itrec, nonchè l’estensione del budget di spesa almeno per i prossimi tre anni;
  • l’urgenza di coinvolgere Criirad e Cova Contro nelle conferenze dei servizi ed in tutti i tavoli tecnico-istituzionali aventi ad oggetto l’Itrec;
  • l’urgenza di avere da Sogin tutti i dati utili non pubblicati.

Questa relazione dimostra che con 20mila euro ben spesi si è raggiunto un parere concreto, chiaro ed accreditato in pochi mesi a fronte per esempio, dei 120 mila euro spesi dal comune di Policoro quasi un anno fa per l’indagine sanitaria con l’ISS, progetto del quale non sappiamo nulla: nè la partenza, nè il dettaglio di spesa, nè la fine prevista! La dimostrazione che associazioni libere e competenti possono fare tanto con poco, e celermente, mentre la politica sperpera molto per raggiungere il nulla. Il Comune di Rotondella ha ricevuto a maggio mezzo pec copia della relazione da almeno due mittenti diversi, quindi in duplice copia e nonostante i ripetuti contatti con la nuova amministrazione ad oggi la relazione pagata con le compensazioni ambientali non risulta pubblicata sul sito web istituzionale, nè abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse a proseguire la collaborazione con Criirad. Auspichiamo che questo prezioso documento per la comunità venga presentato in pubblico nei modi dovuti e che immediatamente si rifinanzi con importi congrui questa preziosa e libera collaborazione. Scontato è l’augurio che ora il Comune di Rotondella usi al meglio questo “pezzo di carta” nelle sedi dovute per azioni immediate.