
Premettiamo che la Regione Basilicata non ha un piano di tutela delle acque, come previsto da normativa UE, e non ha quindi neanche un sistema difensivo specifico per i laghi ad uso potabile. I quattro prelievi svolti annualmente sono incompleti, sporadici e non sono un vero sistema nè di allerta, nè di prevenzione, sono un compitino svolto per simulare una efficienza di sorta, giustificare l’esistenza di Arpab.
Cova Contro ha fatto e sta facendo gratuitamente da consulente al Comune di Anzi, abbiamo cercato di ampliare le analisi svolte nel 2013 nell’ambito del progetto Punto Zero, soffermandoci su gruppi di sostanze, solventi in particolar modo, ignorati all’epoca. Le analisi sono state pagate dal Comune di Anzi che le ha messe a disposizione presso il protocollo, noi riportiamo l’estratto delle stesse eseguite tutte nella mattinata del 6 ottobre c.a.:
- Fontana via Maria Ausiliatrice (plesso scolastico/rete potabile centro abitato Anzi): esaclorobutadiene (sostanza mutagena/teratogena) a 0,16 cmg/l, non dovrebbe comparire neanche in tracce misurabili, per le falde avrebbe una soglia di legge di 0,15. Poi compare il triclorobenzene (mai rilevato in nessun altro campione in 6 anni di analisi ambientali) a 0,24 mcg/l. Composto anch’esso tossico e di origine antropica. A questi aggiungiamo i trialometani a 8 mcg ed altri tre composti in tracce sempre della famiglia degli organoalogenati/clorurati/alifatici, tossici/cancerogeni, che si aggiungono ai parametri precedenti, quindi sempre dinanzi al caro vecchio ed arcinoto effetto sinergico sul quale ancora nessun ente si pronuncia. I parametri sono normati singolarmente, me se assunti contemporaneamente anche sotto soglia di legge, che effetto hanno a lungo termine? Domanda priva di risposta da decenni.
- fontana contrada Avellana e dell’Acchio a causa del budget abbiamo potuto ricercare pochi analiti ma tutti negativi;
- diga del Camastra: lo stesso giorno dei prelievi alle fontane, nell’invaso l’esaclorobutadiene era ad 8 mcg/l, il triclorobenzene a 10,4 mcg, gli idrocarburi sempre di origine petrolifera a 118 mcg/l (sotto soglia, 250, prevista per gli invasi categoria A2 come il Camastra) però qualcuno dovrebbe spiegarne l’origine, l’andamento temporale e quali sistemi di prevenzione esistano per arginare questi immissioni.
- sorgente contrada Matino – Piscilo (ufficialmente potabile): enterococchi fecali a 4, nella diga erano a 3, idrocarburi petroliferi pesanti a 72 mcg/l (non dovrebbero comparire), fosfati 0,84 mg/l (non dovrebbero comparire), triclorobenzene ad 8, anch’esso indesiderato ed anomalo. Quindi tra invaso e fontane due sostanze permangono, quindi sorgono dubbi anche sul passaggio nel potabilizzatore che abbatterebbe buona parte degli stessi ma non completamente.
A breve ripeteremo le analisi, estendendole anche ad altri abitati serviti dall’invaso, però ci servono donazioni, qui i riferimenti https://covacontro.org/aiutaci/ . Intanto grazie al responsabile del comitato scientifico di Cova Contro, il dott. Massimo Morigi, abbiamo eseguito un veloce sguardo dallo spazio puntando la nostra attenzione sulla diga. Premesso che numerose giornate sono coperte dalle nuvole, in condizioni meteo ottimali abbiamo rilevato le immagini seguenti:







Nel 2017 lanciammo un allarme documentato sulla qualità dell’acqua che arrivava all’invaso, la fiumara di Calvello era difatti pesantemente contaminata da metalli pesanti, ma all’epoca le autorità ignorarono il nostro grido di denuncia, Arpab arrivò come al solito non per indagare ma per mettere una pietra tombale sopra dicendo che era tutto ok.
Intanto continueremo a supportare il Comune di Anzi fino a quando saranno garantiti contraddittorio e massima trasparenza e sottolineiamo che il sindaco ha dato perentorio seguito alle analisi private con apposita ordinanza, dinamica che accade nel 5% dei casi. Speriamo la Regione si decida a puntare su un sistema di preallerta ambientale civico, ove le associazioni con cittadini ed amministratori locali, coadiuvi dal basso Acquedotto Lucano ed Arpab, che da soli non sono ancora in grado di vigilare al meglio su tutto il territorio e per tutti i parametri utili.
Appello ai politici locali. Siamo lieti che il nostro lavoro sia utile alla comunità di Anzi come alla politica regionale e potentina tuttavia chiediamo ai politici che fanno interrogazioni grazie ai nostri dati ed al nostro volontariato, di contribuire agli stessi, perchè senza fondi economici tutti questi dati ed annessi interrogativi non sarebbero forse mai esistiti. Il Comune di Anzi ha finanziato le analisi con i fondi del POV – piano operativo val d’agri a dimostrazione di come quelle risorse andrebbero utilizzate, ovvero per monitoraggi ambientali e sanitari indipendenti ed accreditati.