Da anni chiediamo a magistratura ed istituzione di radiografare il sottosuolo di Trisaia e dintorni, di ricercare anomalie geomagnetiche e non, per capire cosa illecitamente può essere stato interrato. Zero risposte da tutti, anzi solo bugie camuffate da omissioni più o meno volute.

Seppellimento fusti petroliferi con all’interno rifiuti radioattivi cementati-Itrec di Trisaia – foto pubblicata da Andrea Spartaco nel maggio 2017

Vi alleghiamo una nota dell’ISPRA del 27 settembre c.a., la quale ammette la presenza di locali e cavità interrate, alcuni a noi noti, ma altri per noi inediti, come la fossa 7.2. Eravamo rimasti alla fossa 7.1, culla del monolite, ma la 7.2 ad oggi non è mai rientrata neanche in alcun tavolo della trasparenza e la storia di questa fossa latita anche nei carteggi ufficiali.

Impianto ITREC di Rotondella – Esterno – fonte Sogin

Sappiamo che ad oggi ISPRA potrebbe non avere tutte le informazioni a riguardo sui locali sotterranei, anzi come riportato dall’ENEA nell’inventario nazionale dei rifiuti radioattivi a pagina 28, sotto allegato, di alcuni rifiuti non si conoscono ancora neanche le reali emissioni radioattive. Nella poco nota fossa 7.2 vi sarebbero stando ad ENEA, rifiuti solidi altamente radioattivi ( P.258/675). A questo quadro tanto pazzesco quanto allarmante, aggiungiamo l’impianto Magnox e relativi pezzi interrati come segnalato tempo fa dal portavoce Gianni Perrino, ed in più lo studio Nucleco presentato a Vienna nel 2010, ove si parlava di locali pesantemente contaminati ed interrati nell’area, sui quali Sogin non ci ha mai dato le dovute spiegazione negli anni. A ciò per ultimo aggiungiamo non solo la mai svolta indagine radiochimica sui siroi, ma le dichiarazioni mai confutate incluse nei verbali della precedente commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ove per l’area della Trisaia si accennava a quattro monoliti interrati e non al solo ad oggi noto.

Nella fossa 7.2 vi sarebbero anche i filtri delle piscine, rifiuti a media attività cementati in fusti petroliferi ed in alcuni casi non comprimibili. A p.565/675 del rapporto ENEA sotto allegato, trovate il presunto inventario di ciò che cela in ventre la fossa 7.2 … forse! E’ chiaro a questo punto che il problema ITREC è sottoterra più che sopra, ed urge che le istituzioni si attivino per indagare una volta per tutte la storia produttiva del sito al fine di non trovare le cause a danno avvenuto. Chiaro che la presunta trasparenza sia su ciò di cui loro, le istituzioni, vogliono parlare, chiaro anche che alcune tecnologie, traffici e relativi rifiuti connessi al passato fanno paura e molti aspettano che le domande muoiano nella dimenticanza e nell’ignoranza generale.

Troppe le domande prive di risposta, da anni:

  • quale sia la reale conformazione delle falde sotto l’ITREC anche ad elevata profondità;
  • cosa è sepolto nell’area;
  • come e se i lavori recenti non abbiano interferito con la contaminazione della falda;
  • come è stato possibile rispettare le norme ambientali alla luce di inquinamenti ufficiali e monitoraggi parziali, facendo proseguire i lavori dell’impianto ICPF;
  • perchè dal 2014 non sono ancora pubbliche le analisi radiochimiche sul percolamento del monolite;
  • perchè i rapporti di ispezione impianto dell’ISPRA non sono pubblici;
  • perchè nel 2011 Ispra sospese lo scarico a mare dell’Itrec e quale fu la ragione tecnica che portò l’innalzamento repentino della radioattività a tal punto da far chiedere ad Arpab rassicurazioni per l’incolumità del sommozzatore-campionatore;
  • perchè ad oggi manca una indagine aerea geomagnetometrica e multispettrale di tutta l’area in questione;
  • perchè ad oggi manca un’indagine radiologica completa dei sedimenti e della flora-fauna ittica locale a ridosso dell’odierno e dei vecchi scarichi;
  • perchè i lavoratori della CADA scapparono appena ripresi?
  • cosa si è fatto per la presenza dei contaminanti nel fiume Sinni?
  • come mai della Fossa 7.2 non se ne parla mai nella documentazione Sogin relativa ai lavori dell’impianto ICPF? Cosa se ne vuole fare di questa fossa e siamo sicuri non sia in comunicazione con la falda? Quante altre fosse con materiale radioattive sono presenti nella zona? La 7.2 sarà bonificata? Come e quando?

Noi siamo a disposizione per raccogliere fondi al fine di svolgere ulteriori indagini ambientali nella zona.

 

 

quattro monoliti

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.