Cova Contro si opporrà al rigetto, privo di motivazioni specifiche, della propria costituzione di parte civile nel procedimento Trivellopoli. Ironica l’accettazione di associazioni che avrebbero come unico merito o l’assonanza del loro statuto agli interessi generali toccati dall’inchiesta,  oppure l’intestazione di una sede fisica ed annesse ramificazioni territoriali, associazioni delle quali in diversi casi non è nota neanche la reale esistenza ed attività sul territorio. Abbiamo depositato svariate decine di denunce e segnalazioni in questi anni all’A.G. ed al NOE, incluso il carteggio con la commissione ambiente UE, una mole di analisi e foto che neanche l’Arpab fino ad oggi ha accumulato, inclusa la modifica dello statuto associativo giudicato inizialmente non attinente ( come se l’attinenza non si giudicasse dal contenuto degli esposti ma delle credenziali del denunciante ). Da più fonti, tra gli addetti ai lavori, sembra sensazione condivisa che si voglia far arrivare il processo alla prescrizione e che il procedimento sia finito nella mani sbagliate. Noi manteniamo la guardia alta, consci che la giustizia lucana sia un porto delle nebbie, del resto ENI-Agip inquinano impunemente la nostra regione da mezzo secolo quindi perchè il vento dovrebbe cambiare con questo procedimento?