Durante il 2020 sia le utenze mobili del legale rappresentante di Cova Contro che l’utenza fissa installata presso la sede fisica dell’associazione, sono state destinatarie di svariate decine di telefonate anonime, provenienti da un numero non visualizzabile. La denuncia depositata dopo poche settimane dall’inizio dei fatti ha portato quest’anno all’emissione di un decreto penale a carico di una donna calabrese, di Cirò Marina (Crotone) nominativo a noi ignoto e privo di spiegazioni. Le telefonate oltre che anonime era tutte mute, e l’unico dettaglio che ci è balzato all’occhio è l’origine geografica delle telefonate, infatti di Cirò sarebbe originario un carabiniere prima di stanza a Policoro, oggetto di un nostro articolo, e che ha querelato per diffamazione aggravata verso pubblico ufficiale il nostro legale rappresentante, reo con il suo articolo di aver causato il trasferimento del carabiniere per incompatibilità ambientale, stando alle parole proferite in udienza dal carabiniere. Trasferimento che confermerebbe l’ipotesi di incompatibilità ambientale riportata nel nostro articolo. Cercheremo di costituirci parte civile ed accedere agli atti di questo decreto penale, ennesima prova della pressione indebita a cui è sottoposta Cova Contro.