Ci risiamo, la Total dimostra di voler imporre le sue di regole, come del resto ha sempre fatto. Poco tempo fa ci hanno inviato da Corleto questa foto, ove sembrerebbe che tutti e 4 i candelabri di combustione gas ( termodistruzione o “gas flaring”, camuffata da puro e solo sistema di sicurezza è in realtà il modo meno costoso per smaltire i gas in eccesso prodotti dall’estrazione petrolifera ) della torcia del centro oli di Tempa Rossa siano in funzione a pieno regime, quindi a fronte dell’estrazione di gas/greggio attivata. Alla faccia delle diffide, delle baseline o del sistema di monitoraggio ambientale non ancora pronto come previsto dall’AIA, la Total dimostra piena insofferenza verso gli impatti ambientali e sanitari, perchè la pratica del gas flaring è altamente inquinante e ad oggi non è nota alcuna modellistica circa la previsione di dispersione degli inquinanti ( tanti e tossici ) causati dal brillamento in atmosfera di questi gas, che potrebbero invece essere recuperati e non bruciati se Total volesse investire nelle idonee tecnologie, ma la Basilicata è l’Africa d’Europa e gli investimenti sono stati definiti seguendo parametri di risparmio sulla sicurezza ambientale e sanitaria soprattutto delle popolazioni locali che a Corleto si trovano già con falde ed alimenti inquinati, cementificazione elevata ed ora anche una torcia accesa per un’industria che tra l’altro dovrebbe anche essere sottoposta a direttiva Seveso e della quale non si conosce neanche il piano di emergenza esterno. Viva i cugini francesi, che ci hanno ri-colonizzato calpestando i nostri diritti.
