Grazie alle vostre donazioni ed all’attivismo di un gruppo di cittadini valligiani ( cosa rara nella valle del petrolio lucano ) che hanno lavorato per tutti noi sul campo abbiamo un risultato analitico importante relativamente alla composizione della chiazza nera del Pertusillo apparsa tra fine aprile ed i primi giorni di maggio c.a..
Il referto sotto allegato riporta la presenza di toluene nelle acque superficiali del Pertusillo a 5470 mcg/l. Mentre il D.M. 260 del 2010 impone un limite su media annua di 5 mcg/l, questo valore unico e puntuale è quindi, se parametrato alla 152/2006 per le acque sotterranee con un limite non annuo di 15, trecentosessanta volte la soglia di legge. Questi tenori di toluene non sono stati ufficialmente forse mai riscontrati in Basilicata in alcuna indagine ambientale ufficiale. La legge 260/2010 è suscettibile purtroppo di diluizioni spaziali e temporali invece il problema da noi rilevato è, dovrebbe, essere circoscritto ma acuto. La legge ha orizzonti troppo ampi e maglie larghe mentre fenomeni isolati di inquinamento anche grave come questo rischiano di passare inosservati se privi di segnalazione ed analisi precisa e tempestiva, tuttavia ciò che non dice la legge è che anche se non avessimo visto questa macchia ma avessimo nelle analisi annuali un valore medio annuo di 4.9 mcg/l di toulene ( composto organico aromatico ) l’acqua dell’invaso sarebbe compromessa idem i suoi sedimenti, idem l’ecosistema e l’acqua molto probabilmente sarebbe da declassificare o ad A3 o essere giudicata non potabile. Proponiamo questo ragionamento sulle leggi al fine di distinguere l’inquinamento acuto ed episodico nonchè circoscritto si presume, dal generale degradamento di un lago ove i primi fenomeni possono essere avvisaglie del secondo.
Abbiamo anche ricevuto la seconda analisi sulla sorgente Casuriedd ma questo rapporto di prova non ha evidenziato alcuna criticità a differenza del primo campione. Anche su questo Arpab dovrebbe indagare e capire l’intermittenza, l’andamento e l’origine di queste contaminazioni. Ricordiamo che il toluene era una presenza già censita nei piezometri del COVA nel lontano 2011 e che Arpab anni fa lo ricercava nei monitoraggi routinari del Pertusillo con valori riscontrati bassissimi per poi perdersi negli anni successivi e non essere più misurato con la dovuta costanza visto che la legge ne impone comunque la ricerca.
Arpab continua a lavorare su commissione politica priva di autonomia operativa e scientifica , ignorando i dettami di legge e di buon senso, intervenendo in modo deficitario solo a danno avvenuto. Vanno cambiati i modi di intendere ad attuare i monitoraggi che vanno svolti anche in continuo per un ventaglio più ampio di sostanze e le analisi chimiche vanno integrate con strumenti più moderni e veloci di controllo ambientale. Questo toluene non è nè naturale, nè può provenire da scarti puramente civili è un inquinante tossico industriale per giunta rilevato in un’area sottoposto a vincolo naturalistico sovrapposta a sua volta ad una petrolifera, non lontano da un cantiere di bonifica oltre che da un centro oli per non contare la presenza di un depuratore industriale poco a monte…e due più due in questo caso non può fare che quattro. Auspichiamo che la superficie ricadente nell’ipotesi di disastro ambientale della DDA di Potenza sia ulteriormente allargata ad ulteriori porzioni di territorio.