Pubblico la replica già inviata alla Nuova del Sud, primo giornale a riprendere il manifesto del Sindaco di Pisticci, Viviana Verri, avvocato. Ed in calce riporto ulteriori riflessioni non incluse nella versione cartacea. Purtroppo l’uscita sbilenca della Verri ha prestato il fianco al PD, che nella “persona” di Lacorazza, ha preso la palla al volo per strumentalizzare la situazione.
Il Sindaco Verri “smentisce e confuta” le analisi dell’associazione Cova Contro da me rappresentata: nulla di più falso.
Leggendo bene il comunicato della Verri, ella non confuta né smentisce, perché non ha dati, ma cerca di delegittimare il lavoro fatto in libertà da cittadini ed esperti che hanno la sola colpa di svelare gli altarini che la Verri non vuole svelare, ma entriamo nel merito per smontare punto per punto, fino alla ripetizione dell’ovvio, quanto scritto dalla Verri.
La Verri interroga un ordine, quello dei chimici lucani, senza pubblicare la corrispondenza in questione, tra l’altro con un ordine da sempre da noi inviso, in quanto muto ed allineato al sistema Basilicata, basti vedere chi siede ai vertici dell’ordine in questione, attuali dipendenti Arpab, di cui uno ex Agrobios, quindi ENI, tra i firmatari di celebri indagini ambientali ancora ad oggi non pubblicate, ex consigliere comunale di centro-sinistra a Salandra e pare non esente da amicizie con locali imprenditori attivi nel settore dei rifiuti, del quale abbiamo anche chiesto in passato mezzo pec la destituzione o il ricollocamento ad altra mansione. L’ordine dei chimici Matera o Potenza che sia, è da sempre muto sui disastri Arpab e sulle omissioni decennali dei loro iscritti, muto sui problemi ambientali e sui conflitti d’interesse ma stranamente a disposizione del Sindaco Verri per criticare forme di tutela dal basso.
Falso e generico quanto riportato dalla Verri, la quale da ignorante in materia, si è fatta consigliare o “manipolare” male, infatti non solo dimostrano di non saper leggere quanto da noi scritto ( infatti da noi i non accreditamenti di alcune analisi sono riportati sia nell’articolo, che nei convegni, che nei certificati ) ma la faziosità e la malafede capziosa del Sindaco Verri si intravede in dettagli avulsi dal contesto, infatti mentre il problema è il tasso di idrocarburi negli alimenti, che ad oggi nessuno ha contestato contro-analisi alla mano, e su questo la invitiamo ad un pubblico confronto, Lei sposta il tiro su età e dieta dell’animale, sposando a pieno i modi Arpab-PD, di sviare dall’ovvia evidenza dando la colpa una volta al caldo, o al troppo sesso dei pesci, o alla pesca di frodo come fatto per le varie morie ittiche di questi anni. Infatti nessuno ha i mezzi ad oggi per dire da dove provenissero questi idrocarburi, però se la Verri volesse fare davvero il Sindaco, in quanto ufficiale sanitario può a sue spese, organizzare prelievi congiunti con noi nei nostri medesimi punti, ed anche in altri, ed usare la metodica che preferisce in contrapposizione alla nostra. Cambiare traccia e sviare l’attenzione dai veri problemi non dissolverà i dubbi. Né comportarsi e scrivere come un sindaco PD qualsiasi traccerà nuove vie di trasparenza e partecipazione.
Falso che il laboratorio non è accreditato, anzi sono entrambi accreditati ma come tutti i laboratori non certamente accreditati per tutte le singole prove applicabili su centinaia di sostanze rintracciabili, del resto ci siamo rivolti allo stesso laboratorio che la Verri ha chiamato per i prelievi a Tecnoparco, quindi quale sarebbe il problema? Adesso il medesimo laboratorio non va più bene a differenza di 10 mesi fa? La Verri probabilmente non comprende che la sua firma sta coprendo le volute parzialità dell’Ordine dei Chimici, da sempre silente sul mancato accreditamento Arpab, e che di colpo si attiva su commissione politica per criticare le analisi, positive, di comuni cittadini: un vero esempio di “Sistema Basilicata” ove i medesimi tecnici di Arpab che siedono anche nell’ordine dei chimici, fanno sponda ad un’amministrazione finta-innovatrice che ad oggi l’inquinamento lo ha solo urlato dai palchi per prendere i voti e dopo sparire, “in perfetta continuità” come dice spesso la Verri, con la precedente amministrazione. Anche su questo siamo disponibili ad un pubblico confronto per parlare di accreditamento ( come funziona e cosa significa ), delle metodiche usate e dei conflitti d’interesse insiti nell’ordine dei chimici lucano.
Non leggono o fanno finta di non capire quanto da noi scritto, infatti le metodiche d’analisi sono chiaramente riportate sui certificati allegati, anzi sono proprio i chimici appartenenti all’ordine che dal 2006 trovano idrocarburi negli alimenti lucani, vedesi Val d’Agri biomonitoraggi 2006-10, e non pubblicano da 11 anni i certificati d’analisi, quindi noi cittadini non conosciamo la metodica dei chimici lucani, ma loro la nostra ed addirittura si espongono in maniera anonima sui giornali per delegittimarci. Ma la Verri non comprende che in un gioco difficile per Lei, rischia di rimanere col cero in mano. Anche su questo punto pronti al pubblico confronto dati e nomi alla mano, nomi e cognomi che invece mancano nel parere anonimo dei chimici sbandierato dalla Verri. Se i nostri risultati sono inattendibili, proponiamo alla Verri di ripeterli a spese Sue, in maniera congiunta, foto e testimoni compresi e di analizzarli anche con metodiche diverse in diversi laboratori.
Delegittimanti i pareri del Sindaco Verri che non potendo pronunciarsi sui risultati e nel loro merito, cerca di delegittimare la fonte, infatti sulle analisi anch’esse positive, sulle acque potabili, non si pronuncia nel dettaglio, come mai si è pronunciata in pubblico nei vari incontri organizzati recentemente su Pisticci, nei quali erano riservati in prima fila i posti per gli amministratori, né hanno mai risposto alle numerose pec da noi inviate. La linea comunicativa della Verri è “a distanza” come di un sindaco a “controllo remoto”, che in casa sua evita il confronto personale sulle tematiche ambientali ed affida la risposta in appalto a manifesti e presunti ordini professionali da sempre vicini al sistema di potere lucano.
Falso che il campionamento della sabbia non è georeferenziato, basta rileggersi il nostro articolo per trovare le coordinate e le foto del punto di prelievo ( foto che i chimici di Arpab membri del sacro ordine dei chimici quasi mai allegano a differenza nostra ) e nonostante “le buste di plastica” non siano il contenitore migliore, i chimici della Verri lo scrivono senza sapere di quale tipo di plastica siano fatte, e a quali test di cessione siano stati eventualmente sottoposti, quindi quali sostanze tra quelle rilevate nei suoli possono effettivamente cedere al campione ed in quale quantità? La Verri forse non ha capito, e neanche i loro chimici, che alcuni campioni da noi inviati vengono spediti in maniera anonima affinchè il laboratorio non sappia la loro provenienza escludendo così a monte eventuali paure o dubbi proprio nei committenti. In aggiunta se il laboratorio accreditato avesse ricevuto il campione in contenitore non tanto inidoneo, quanto pregiudizievole per l’esito delle analisi, nel referto sarebbe stato riportato invece non ha eccepito nulla sulla tipologia del contenitore, quindi dove sta la fondatezza della critica? O i chimici della Verri non sanno leggere, o sono impreparati, oppure in malafede. Addirittura contestato il metodo di analisi EPA, e su questo punto molto tecnico, chiediamo alla Verri un pubblico confronto tra i suoi “chimici” ed i nostri, così la gente imparerebbe molto su come funzionano gli accreditamenti, e su come metodiche diverse possano dare risultati identici, infatti la ricerca ambientale si fa anche con metodiche non ancora accreditate, ma questo la Verri non lo sa e sicuramente i suoi chimici non lo hanno riferito, tanto a firmare la figuraccia è il sindaco non i chimici. “Invalido” sarà l’autore delle osservazioni chimiche e non i nostri risultati, ma si sa nascondersi dietro un articolo è meglio che acclarare in pubblico la propria incompetenza. In Basilicata i dati tecnici si sconfessano a parole non con i dati, e la Verri in questo è in perfetta continuità anche con Pittella oltre che con Di Trani.
Anche sul fegato dimostrano di non aver letto articolo ed analisi, infatti la specie è chiaramente riportata in grasseto, anche il luogo di acquisto è indicato mediante coordinate, nonché riportato lo scontrino sulla nostra pagina facebook in data 4 maggio. Il campione è stato tra l’altro chiaramente acquistato non a Pisticci ma a Ferrandina, infatti il nostro obiettivo era mappare eventuali impatti ambientali sulla catena alimentare basentana e non della sola Pisticci. Praticamente Verri & Co. sviano il discorso facendo finta di non aver letto i passaggi ed i dettagli scomodi, mal celando la cattiva fede anche dell’ordine dei chimici. Infatti ad un certo punto mettono a carico di uno dei nostri laboratori parole mai riportate, infatti da subito il fegato è stato classificato come rifiuto e trattato come tale, quindi perché creare tutta questa artata confusione? Infatti come abbiamo scritto l’analisi da noi effettuata era a scopo di ricerca, quindi come poteva essere accreditabile e soprattutto dove sta l’obbligo dell’accreditamento? Esiste l’obbligo dell’accreditamento su tutte le analisi? Accreditato è sinonimo di veritiero? Anche ENI,Total, Tecnoparco, Sogin sono pluriaccreditate e quindi? Accreditato vuol dire esente da manipolazioni esterne? Perché i chimici Arpab che dirigono l’ordine omonimo non pubblicano le loro analisi sugli alimenti? Allora anche i biomonitoraggi dell’Agrobios costati 6 milioni di euro non sono attendibili? E’ chiaro che l’incertezza dovrebbe giovare a qualcuno e la Verri è dal lato di quel “qualcuno” contro i suoi cittadini. Fanno quello che hanno fatto sempre a tutti i liberi: isolarli, diffamarli e delegittimarli.
Falso quanto riportato anche sulle acque, basta leggere in maniera comparata le due fonti per capire come la nota della Verri voglia disinformare per non turbare equilibri interni. La quasi totalità delle analisi idriche sono state fatte col campionatore autorizzato, ed addirittura volte alla ricerca di parametri mai ufficialmente ricercati prima ( indici TOC, Kubel, fibre d’amianto, glifosato etc.) ed invece di ringraziarci e collaborare, negano l’evidenza di dati tutti georeferenziati tra l’altro, ad eccezione di uno svolto presso un’abitazione privata, già controanalizzata da Acquedotto Lucano che ancora non fornisce le analisi. Abbiamo effettuato analisi volte a ricercare precisi inquinanti, piuttosto che a seguire alla lettera decreti legislativi che ci avrebbero fatto spendere soldi per ritrovare dati negativi, siamo andati oltre i limiti delle leggi italiane, facendo ricerca e non meri controlli ragionieristici, ed infatti i problemi li abbiamo trovati. Anzi la Verri denigra la scientificità delle nostre analisi senza dimostrare oggettivamente alcuna falla, ma molta acqua è passata in queste settimane sotto i ponti ed a breve pubblicheremo tanti fattivi retroscena su come reagisce il “sistema” quando debitamente sollecitato, anche su Pisticci, infatti siamo in attesa delle verifiche, non terze, di Aquedotto Lucano ed indovinate chi? Arpab, la stessa agenzia mai criticata dall’ordine dei chimici, nel quale a dirigere vi è proprio un dirigente Arpab di lungo corso, quindi il cerchio si chiude e le risposte le conosciamo già.
In aggiunta:
- la tipologia di acqua e le modalità di prelievo sono descritte in quasi tutti i campioni, quindi la Verri mente o non sa leggere i certificati, lì dove non descritta il campione è stato inviato direttamente dal cittadino, i cui esiti sono identici ai campioni prelevati mezzo perito accreditato;
- scrive la Verri:”…le analisi dell’associazione policorese Cova Contro risultano, pertanto, prive di attendibilità scientifica, a scapito delle donazioni che i cittadini hanno fatto all’associazione in questione.” Se il sindaco pensa che noi raccogliamo soldi per analisi inutili basta che la stessa si informi su questo sito o altrove per capire quanti procedimenti giudiziari e non sono stati innescati o coadiuvati dalle nostre analisi;
- la Verri parla di riscontri informali ricevuti, quindi Lei rassicura la popolazione e denigra noi, senza avere analisi ufficiali in mano;
- l’intimidazione della Verri:”…affermare che a Pisticci, praticamente ovunque, vi siano idrocarburi pesanti, basando tale affermazioni su analisi realizzate senza alcun criterio scientifico e tecnico è cosa gravissima e l’Amministrazione Comunale si riserva la strada della denuncia penale per procurato allarme alla cittadinanza.” Quindi anche un sindaco, presunto 5 stelle, usa l’intimidazione delle vie legali come fatto prima di Lei da Di Trani e da Pittella per i fanghi neri alla foce del Cavone, fiume oggi stranamente interdetto alla balneazione per motivi di ricerca scientifica. Aspettiamo che la Verri almeno nella minaccia mantenga la parola data, da avvocato ne trarrà sicuramente una grande lezione personale e noi finalmente avremo il piacere di confrontarci con lei, anche se per farlo dobbiamo arrivare in tribunale; chi ha detto o scritto che a Pisticci vi sono idrocarburi ovunque? Basta leggersi il nostro articolo per capire la tendenziosità delle interpretazioni della Verri che vuole far diventare la questione inquinamento un confronto ermeneutico per evitare così di affrontarlo di petto;
- dopo il Sindaco fa pura politica e parla di un bilancio per le analisi da svolgere a carico del Comune di Pisticci ma a noi ignoto, non ha fatto le analisi dello scarico di Tecnoparco quando le acque erano rosse e le ha fatte mesi fa con modalità e risultati a dir poco strani (abbiamo trovato più tensioattivi noi nei canali di bonifica di Policoro che la Verri allo scarico di Tecnoparco), analisi sulle quali abbiamo già scritto in passato ma che approfondiremo in seguito con nuovi aggiornamenti;
- riperimetrare l’area SIN lo chiediamo da anni da prima che la Verri diventasse sindaco ma non leggiamo concreti sforzi od atti in questa direzione, ed addirittura la Verri si vanta di avere Pisticci Scalo nel progetto epidemiologico EPIBAS gestito da una fondazione in balia del PD e diretta dal condannato Attilio Martorano?;
- la Sogemont…il problema per il sindaco è solo l’inquinamento acustico? Le polveri e le deposizioni atmosferiche non esistono? Meno male che l’assessore all’ambiente è un tecnico;
- e sulla concessione mineraria di San Teodoro cosa ha fatto la Verri?;
- e di tutte le pec mandate su ECOBAS, centro oli Pozzitello, sul SIN val basento, bandiera verde etc…cosa ha fatto la Verri?;
- Tecnoparco sta lì, le omissioni di Arpab pure, i verbali del 2014 sottoscritti con Somma inattuati, i non controlli continuano e la giunta Verri sarebbe 5 stelle?;
- cosa fa la Verri per i terreni agricoli colpiti da inquinamento indotto? Chi controlla gli alimenti coltivati a ridosso del SIN? Chi aiuta gli agricoltori che hanno perso il reddito per le omissioni ambientali?
A breve, impegni permettendo, pubblicheremo anche altro, e dopo alle persone l’ultima sentenza. Aspettiamo ogni genere di pubblico confronto e di analisi incrociate, aspettiamo la querela dal Sindaco e a questo punto la pretendiamo, e nei prossimi giorni con Jonicatv pubblicheremo altro su Pisticci. A riveder le stelle allora, ma senza le nubi di Tecnoparco.
Smontiamo anche il diagramma della Verri:
Acqua: i punti di campionamenti ci sono, come le procedure, il dlgs 31 non è stato seguito alla lettera perchè volevamo trovare inquinanti altri non rientranti nel dlgs;
sabbia: il punto di campionamento c’è ma non sul certificato ma nell’articolo per proteggere l’anonimato del campione, procedura di campionamento a carico del committente e contenitore non idoneo ma neanche dannoso, metodo errato secondo l’ordine dei chimici lucano, non secondo il nostro laboratorio accreditato ACCREDIA;
fegato: come per la sabbia diversi dati sono riportati in articolo e in documentazione altra per proteggere la serenità dell’analisi, non esistono metodiche accreditate per la nostra ricerca come puntualmente scritto da noi e ripreso dalla Dott.sa Puppo ( Giusy Puppo Per tutti i cittadini di Pisticci: https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j… qui da pag 14 a pagina 19 potete trovare in inglese la conferma da parte dell’Efsa (autorità Europea in materia di sicurezza alimentare) che attualmente non esiste una metodica ufficiale per cui ogni laboratorio adotta la sua. Questo non significa che le analisi di Cova Contro sono inattendibili, tutt’altro. Confrontando quanto scrive Efsa, la quale emana linee guida che gli stati membri recepiscono, ed il metodo uni en 14039:2005 scaricabile da internet, vi accorgerete che le fasi della metodica sono quelle. Penso che le analisi vadano ripetute e pagate dall’amministrazione alla presenza dei cittadini, di un vigile e di cova contro.”) Specificata anche la razza ed il trattamento dell’alimento come rifiuto. La procedura di campionamento non ha motivo di esistere, perchè come fa Report, noi abbiamo semplicemente comprato il prodotto in macelleria ed inviato refrigerato in laboratorio, dal negozio all’analisi, cosa che nessuno fa in Basilicata;
formaggio: stesso procedimento per il fegato.






