L’accordo di Viggiano è concorrenza sleale?

di Redazione Basilicata24

Il 12 settembre 2013 si è riunito a Viggiano il Comitato Paritetico Regione Basilicata – Eni/Shell. I convenuti erano tutti dirigenti e funzionari regionali da un lato, dall’altro oltre al sindaco di Viggiano, due rappresentanti rispettivamente di Eni e Shell. Il comitato in questione ha ratificato nella medesima data le Linee Guida del Protocollo d’Intenti del 1998, ed in virtù di quel protocollo il comitato ha sottoscritto il Disciplinare per la fornitura di gas naturale.

Voi ci date più petrolio, noi vi diamo il gas. Questo disciplinare ha in apertura una chiara premessa ove si ricorda che Eni presentò nel 2009 al MiSE il progetto di ampliamento del giacimento Val d’Agri al fine di raggiungere la produzione giornaliera di 104mila barili/giorno. L’aumento è stato approvato dal MiSE nel 2012, adeguando il COVA con l’autorizzazione per la quinta linea. La premessa continua preannunciando un accordo integrativo tra Regione e compagnie affinché una quota non determinata di gas, sia poi messa a disposizione della Regione la quale ridurrà i costi del gas per le utenze finali. Il Comune di Viggiano viene indicato come portavoce dei comuni della Val d’Agri ed ha chiesto ad Eni e Shell (su delega degli altri comuni, non specificati ) una quota parte del gas estratto per le utenze ricadenti nei vari territori comunali interessati, a fronte anche di quanto previsto dalla legge n.239/2004. Oltre all’accordo integrativo sarà approvato un Disciplinare aperto agli altri comuni della Val d’Agri, sempre subordinato al principio di prossimità.

Gas gratuito per i Comuni e per le aziende. La fornitura consisterà, al netto delle royalties dovute, fino ad un massimo di 45mila Smc (metri cubi standard ) al giorno, per un totale annuo massimo di 16.425.000 Smc. Tale fornitura potrà essere disponibile solo alla firma del disciplinare. A prescindere dall’accordo integrativo, la fornitura gratuita (contribuzione in natura) durerà 5 anni, dopo di che la Regione potrà convocare un tavolo tra le parti per concordare un’eventuale proroga della fornitura. Nel disciplinare sottoscritto è altresì previsto che nei primi 5 anni di fornitura la contribuzione in natura potrebbe aumentare nel caso in cui nell’accordo integrativo da approvare fosse indicato un fabbisogno maggiore di gas. I comuni interessati potranno utilizzare il gas gratuito per attività domestiche, sociali nonché per la “piccola” imprenditoria. I cessionari del gas dovranno pubblicare un rendiconto annuale sulla destinazione dello stesso. La somministrazione del gas avverrà nel rispetto delle normative vigenti, nazionali ed europee, sempre che non ostino l’esecuzione del disciplinare. I documenti riassunti fanno parte della delibera regionale n.1356 del 22 ottobre, l’ultima approvata (ad eccezione di omessi aggiornamenti ) ma pubblicata sull’albo quasi una settimana dopo e non visualizzabile dai computer degli uffici del Consiglio Regionale, tant’è vero che per avere il testo occorreva rivolgersi agli uffici della Giunta.

E la concorrenza sleale? Il testo del disciplinare allegato alla delibera parla chiaro. Benchè oscuro in alcuni punti mette le mani avanti in altri, come nella conclusione, ove preventiva eventuali illegittimità presenti nell’accordo di Viggiano. Si perché la bulimia della giunta De Filippo è inarrestabile. Per brama di potere hanno fatto delibere con i piedi, come questa, legiferando su tematiche delicatissime da improvvisati della politica ed hanno dimenticato un aspetto cruciale. Quale? L’Unione Europea, quindi in Italia, l’Autorità per l’Energia elettrica ed il Gas, potrebbero giudicare illegittimo questo accordo energetico-elettorale. Regalare milioni di metri cubi di gas estratto dallo stesso che poi lo cederebbe nell’area interessata dalle estrazioni stesse vuol dire concorrenza sleale perché il mercato dell’energia in quella zona sparirebbe, creando una situazione di monopolio da parte di Eni che potrebbe causare a breve e lungo termine squilibri economici forti con ripercussioni dirette anche per le zone escluse dall’accordo.

Il grande bluff. La UE e l’Autorità per l’energia dovrebbero intervenire su questo accordo sciatto, scritto con i piedi per assicurare un pacchetto blindato di voti sicuri nel tempo. Questo straccio di accordo doveva semmai passare per la commissione regionale competente, per l’ufficio legislativo e poi arrivare in consiglio regionale. De Filippo dovrebbe vergognarsi anche di questo, così come i suoi compagni candidati che oggi girano la testa dall’altro lato mentre gridano al cambiamento. Dopo la moratoria bluff, l’accordo straccio, scritto con i piedi da chi ragiona con la pancia: il risultato? La loro politica parte dal colon per uscire dalla loro bocca. (Articolo di Giorgio Santoriello)   © Riproduzione riservata

Sab, 09/11/2013 – 18:11

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.