Grazie ma non basta: 3269 euro nel 2017, 3700 nel 2018, 2972 nel 2019, questi i 5 per mille per Cova Contro, risultati importanti in pochi anni ma i nemici del territorio sono troppo grandi e potenti con bilanci migliaia di volte il nostro. Siamo l’unica onlus lucana finita nelle edicole di tutta Italia svariate volte su più giornali e riviste, come nel Salvagente di agosto sulla vicenda acque potabili VS minerali. Con molta probabilità nessuno ha più procedimenti giudiziari in corso di noi, contributi e citazioni in pubblicazioni scientifiche, atti parlamentari, giudiziari etc. Abbiamo scritto un libro, siamo oggetto di ricerca universitaria all’estero nell’ambito della citizen science, abbiamo pubblicato centinaia di dati inediti in questi 7 anni di attività, avviato e contribuito a decine di indagini giudiziarie e non…ma non basta anche il campo della beneficenza è teatro di guerra tra cordate di amicizie e favori. Come in politica anche il 5 per mille sembra estremamente lottizzato almeno leggendo gli elenchi lucani dei beneficiari.
C’è una platea enorme di onlus la cui attività non è pubblica o ben pubblicizzata, che non hanno bilanci online o rendiconti pubblici delle loro attività: nel solo settore ambientale ci sono decine di onlus di tutela ambientale, molte registrate ma che prendono 0 euro, quindi neanche chi le ha fondate contribuisce, ed altre che nella realtà organizzano sagre, fanno panini e kebab e confondono la ristorazione di strada con il terzo settore.
Il grosso della platea dei beneficiari, per esempio per il 2018, viaggia tra i trecento ed i tremila euro, in Basilicata vi sono onlus come Agata per il cancro e Legambiente Lauria che oscillano tra i 9 e gli 11 mila euro. Realtà legate a parrocchie ed associazioni sportive raccolgono in Basilicata centinaia di migliaia di euro ma la domanda è: tutte hanno ricadute tangibili sul territorio? Quante firme vengono perse tra mancate assegnazioni ed errori?
Il Comune di Potenza nel 2018 ha preso solo 8mila euro di 5 per mille, Matera 4700, l’Avis di Corleto Perticara invece 4600 euro, che paragonato al dato di Matera Comune…brilla, come la torcia del locale centro oli. Primo classificato in Lucania nel 2018, il Crob di Rionero con 142mila euro, e neanche 1 euro speso per la medicina ambientale o per i pubblici contraddittori in ambito ambientale, mentre Unibas ha ricevuto 16mila euro.
Sono tante le riflessioni che vengono in mente, alcune meglio non scriverle però immagino con tatto: l’Avis di Corleto e tutte le Avis delle zone più contaminate della Basilicata, insieme alla FIDAS per esempio, potrebbero unire un pò di risorse e cercare i contaminanti ambientali nel sangue dei lucani più esposti. Agata invece di comprare i pulmini per portare i malati di cancro in ospedale potrebbe incentivare la prevenzione primaria ed ambientale su Pisticci, facendo scendere la richiesta per quei pulmini piuttosto che farsi fotografare affianco ai politici che con le loro scelte industriali e gli omessi controlli, hanno contribuito a riempire quelle navette oltre che i reparti oncologici.
Ci sono poi decine di realtà del terzo settore che nel 2019 hanno preso zero dal 5 per mille, tra queste l’ente parco nazionale dell’appennino lucano, il parco più petrolizzato d’Europa forse non è credibile neanche in sede di dichiarazione dei redditi, al netto dei relativi dipendenti che hanno snobbato loro stessi il proprio ente. 1600 euro invece per il parco del Pollino, un pò poco a fronte della storia, dell’estensione e della preziosità del medesimo.
Zero anche per tanti comuni, da Craco a Guardia Perticara, una pletora invece di municipalità raccoglie tra i 5 ed il 50 euro.
Il nostro obiettivo come Cova Contro è aumentare il flusso di 5 per mille ma non basta, servono grandi campagne pubblicitarie per farlo, investimenti che non possiamo rischiare, per questo motivo ci sposteremo da quest’anno anche verso i bandi europei, candidando i nostri progetti.